lunedì 12 gennaio 2015

Parte V: dalla riapertura dei conflitti alla rinascita del Concilio di Tirisfal

La riapertura delle ostilità

La Terza Guerra e il periodo successivo ad essa, diedero una svolta decisiva al nuovo panorama politico. Gli elfi della notte, costretti a fare i conti con la loro mortalità e con gli altri popoli da cui prima si erano estraniati, conclusero che sarebbe stato saggio trovare degli alleati. A causa delle animosità con gli orchi per il deicidio di Cenarius, la scelta ricadde sull'Alleanza. L'Orda, dal canto suo, strinse un legame di convenienza con i Reietti, nettamente respinti dalle razze dell'Alleanza, guadagnando così un ottimo avamposto nei Regni Orientali. Similmente agli gnomi, rifugiati a Forgiardente dopo la perdita di Gnomeregan, anche i troll Lanciascura vennero scacciati dalle Isole dell'Eco dove si erano stabiliti per mano dello stregone Zalazane. Nonostante il trattato di pace firmato da Thrall e Jaina, ben presto piccoli focolai di guerra cominciarono a sorgere. Nella Forra dei Cantaguerra, tra Valtetra e le Savane Settentrionali, gli orchi del clan Cantaguerra e le Sentinelle degli elfi della notte cominciarono a darsi battaglia per il controllo della foresta. Negli Altopiani d'Arathi, nel Bacino di Arathi, i Reietti entrarono in guerra contro la Lega di Arathor, mentre nella Valle di Alterac il conflitto scoppiò fra gli orchi del clan dei Lupi Bianchi e i nani del clan Piccatonante per mere questioni di esplorazione e scavi archeologici. Nonostante tali schermaglie, comunque, Orda e Alleanza erano ancora ufficialmente in pace, per quanto questa situazione fosse traballante.


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La nascita della Fratellanza di Defias

Dopo la distruzione di Roccavento nella Prima Guerra, e con la sconfitta dell'Orda nella Seconda, Varian Wrynn riprese il controllo del regno di Roccavento, e fece iniziare la sua ricostruzione. Del lavoro venne incaricata la Gilda degli Scalpellini, guidata da Edwin VanCleef, che riuscì a riportare allo splendore la città; tuttavia, per motivi non del tutto chiari, la Casa dei Nobili di Roccavento rifiutò di pagare la somma pattuita. Gli Scalpellini, dopo aver dato il via a dei disordini in cui perse accidentalmente la vita la regina Tiffin (ironicamente, una delle voci che chiedevano più convintamente ai Nobili di pagare i lavoratori), lasciarono la città. Si sarebbe poi scoperto che, tanto dietro alla decisione dei nobili quanto alla morte della regina, vi era la mano di Onyxia, che si era infiltrata nella nobiltà di Roccavento sotto lo pseudonimo di Katrana Prestor.
Raggiunte le Marche Occidentali, la maggioranza degli Scalpellini, ancora sotto la guida di VanCleef, si riunì nella Fratellanza di Defias, un'associazione criminale che cominciò ben presto ad espandersi a macchia d'olio in tutto il regno.

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Onyxia e Nefarian

Avviandosi per una missione diplomatica a Theramore, subito prima degli eventi di World of Warcraft, re Varian Wrynn venne rapito da Onyxia, e venne dato per disperso. Il giovanissimo principe, Anduin Wrynn, venne incoronato re, sostenuto da due reggenti, Bolvar Domadraghi e Katrana Prestor (la stessa Onyxia sotto spoglie umane). Con un incantesimo, Onyxia "sdoppiò" il re, facendo ritornare a Roccavento la sua metà più buona e malleabile, e intendendo eliminare l'altra, più aggressiva e decisa; questo secondo Varian però riuscì a fuggire, e dopo una serie di peripezie apprese la realtà dei fatti e si ricongiunse con l'altra sua metà. I due Varian riuscirono a fondersi nuovamente in uno solo, e con l'aiuto di Jaina Marefiero raggiunsero il covo di Onyxia nelle Acquemorte, uccidendola. Senza Onyxia a distrarre il governo di Roccavento, le attività di suo fratello Nefarian vennero ben presto scoperte: il drago nero aveva sottomesso l'Orda Oscura nel Massiccio Roccianera, e aveva sperimentato con le uova di drago creando lo Stormo cromatico. Raggiunto da avventurieri, anche Nefarian venne ucciso.

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I Ferroscuro e Ragnaros

Sotto la guida di re Dagran Thaurissan e sempre sotto il dominio di Ragnaros, il Signore Elementale del Fuoco, i nani del clan Ferroscuro avevano costruito, nelle profondità del Massiccio Roccianera, la loro città di Forgiascura. Da lì, i Ferroscuro avevano combattuto contro l'Orda Oscura, che risiedeva ai livelli superiori del monte, nel contempo complottando contro il regno di Forgiardente.
Tempo dopo la Terza Guerra, i Ferroscuro riuscirono nell'impresa di rapire la principessa di Forgiardente, Moira Barbabronzea, figlia di re Magni. Magni inviò degli avventurieri a Forgiascura, i quali misero a ferro e fuoco la città e uccisero Thaurissan, scoprendo tuttavia che Moira era innamorata di lui e che, oltretutto, portava in grembo suo figlio; furibonda per l'uccisione di Thaurissan, la principessa rifiutò di tornare a Forgiardente.
Non troppo tempo dopo la caduta di Ferroscuro anche il covo di Ragnaros venne attaccato da avventurieri, ed egli venne bandito nel suo reame, le Terre del Fuoco.

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Atal'Hakkar, Zul'Gurub e la caduta di Hakkar

In un periodo non ben precisato, secoli dopo la Frattura, gli imperi un tempo fiorenti dei troll, ridotti a dei moncherini, cercavano disperatamente di resistere; il più meridionale, l'impero dei troll Gurubashi, cercò aiuto nei loa, e alla sua chiamata rispose il dio del sangue Hakkar. Anche se col suo aiuto l'impero rifiorì, egli domandava continui e sempre più numerosi sacrifici di sangue, fino a che la popolazione non diede il via a una guerra civile: Hakkar venne bandito dal piano e i suoi sacerdoti, gli Atal'ai, vennero scacciati nella Palude del Dolore. Lì ripresero ad evocare il loro dio, contrastati dai draghi verdi di Ysera, che inviò sul luogo anche il suo consorte Eranikus; i loro piani vennero infine mandati all'aria da avventurieri infiltratisi nel loro tempio.
Nel frattempo, nella Valle di Rovotorto, senza Hakkar l'impero Gurubashi si era nuovamente sfaldato, quindi i troll ritornarono sui loro passi e cercarono di evocarlo nuovamente, con l'aiuto degli Atal'ai superstiti; il dio del sangue venne così riportato ad Azeroth, e riuscì a sottomettere anche i loa di altre tribù. Nuovamente l'intervento di avventurieri, inviati dai troll Zandalari, ribaltarono la situazione, bandendo Hakkar per la seconda volta.

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La Seconda Guerra delle Sabbie Mobili

Circa mille anni dopo la prima Guerra delle Sabbie Mobili, i silitidi riuscirono ad evadere da Ahn'Qiraj; ciò mise in allarme l'Orda, l'Alleanza e il Circolo Cenariano, che si riunirono in un unico esercito, la "Forza di Kalimdor", capeggiato da Varok Faucisaure, per fronteggiare il pericolo imminente. Un'elfa della notte, Shiromar, ricostruì lo Scettro delle Sabbie Mobili, con il quale aprì il Vallo dello Scarabeo, dando inizio al conflitto, che vide una nuova, rovinosa, sconfitta per i qiraji e persino la morte del loro signore, il Dio Antico C'Thun.

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Naxxramas e i Mograine

Dopo che Alexandros Mograine era morto a causa del tradimento di suo figlio Renault, egli era stato resuscitato da Kel'Thuzad, che ne fece il suo più grande cavaliere della morte, armato inoltre della spada Brandicenere, corrotta dal gesto malvagio di Renault. L'altro figlio di Alexandros, Darion, riuscì a penetrare a Naxxramas e a sconfiggere suo padre, portando via la spada: raggiunto suo fratello al Monastero Scarlatto, lo spirito di Alexandros uscì dalla spada uccidendo Renault. Tirion Fordring disse a Darion che solo un atto di amore più grande del tradimento di Renault poteva redimere la spada e suo padre, così, durante una battaglia contro il Flagello alla Cappella della Luce, Darion si uccise con Brandicenere: così facendo sterminò i non morti presenti e purificò l'anima di Alexandros, ma dannò sé stesso, diventando a sua volta un cavaliere della morte.
Kel'Thuzad, unico superstite di tale battaglia, si ritirò di nuovo a Naxxramas, da dove, fra l'altro, aveva cominciato a raccogliere i pezzi del bastone magico Atiesh per ricostruirlo. Da lì il lich inviò altre necropoli ad attaccare le città dell'Orda e dell'Alleanza. Sotto la direzione dell'Alba d'Argento e della Fratellanza della Luce, un gruppo di avventurieri attaccò la necropoli, uccidendo il lich e ponendo fine all'attacco. Il suo filatterio venne consegnato a padre Inigo Montoy, un membro della Fratellanza della Luce, che però tradì riconsegnandolo al Flagello. Kel'Thuzad fu quindi in grado di rinascere e, dopo ciò, fece spostare la necropoli a Dracombra, più vicino alle terre del Re dei Lich.

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La Guerra nelle Terre Esterne

Forte Tempesta e il viaggio della Exodar

Nel frattempo, nelle Terre Esterne, Illidan e le sue forze continuavano a guadagnare potere: il principe Kael'thas Solealto e i suoi elfi del sangue, alleati di Illidan, presero d'assalto una fortezza dei naaru, Forte Tempesta: A'dal, leader dei naaru, aveva previsto il furto e al Forte era rimasto di guardia un solo naaru, M'uru, che Kael'thas catturò e fece inviare a Lunargenta. Nello stesso periodo, un contingente elfico inviato ad assediare Shattrath disertò, schierandosi dalla parte dei difensori e formando la fazione dei Veggenti.
Di lì a poco, Velen stesso guidò un vasto gruppo di draenei contro Forte Tempesta, riuscendo a prendere il controllo di una delle sue strutture stallite, la Exodar, con la quale i draenei abbandonarono le Terre Esterne. A causa di un sabotaggio da parte degli elfi del sangue ancora a bordo, l'astronave finì per schiantarsi proprio ad Azeroth, sull'Isola di Brumazzurra, al largo di Rivafosca. Incontratisi con gli elfi della notte, i draenei furono invitati ad unirsi all'Alleanza, proposta che venne accettata.

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La nascita dei Cavalieri del Sangue e l'entrata degli elfi del sangue nell'Orda

Contemporaneamente, Kael'thas aveva inviato a Lunargenta un emissario, il Gran Magistro Rommath, assieme al naaru catturato, M'uru. Rommath impartì agli elfi del sangue gli insegnamenti di Kael'thas, mostrando loro come saziare la sete di magia drenando l'energia dai demoni; lo stesso procedimento venne applicato verso M'uru, permettendo agli elfi del sangue di utilizzare il potere della Luce Sacra di cui la creatura era infusa: sotto la guida di Dama Liadrin venne quindi formato l'ordine dei Cavalieri del Sangue, il corrispettivo dei paladini per gli elfi del sangue.
Di lì a poco, Lor'themar Theron, il reggente di Lunargenta, venne contattato da Sylvanas Ventolesto, la regina dei Reietti, che offrì aiuto agli elfi del sangue per estinguere la presenza del Flagello a Quel'Thalas e propose loro di entrare a far parte dell'Orda, poiché l'Alleanza li aveva rifiutati. Grazie all'operato dei Tranquillien, una fazione composta da elfi del sangue e Reietti con base nelle Terre Fantasma, il Flagello e Dar'Khan Drathir, che ne controllava le forze nell'area, vennero quindi distrutti; dopo ciò, l'ammissione degli elfi del sangue nell'Orda venne formalizzata dallo stesso Thrall.

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La riapertura del Portale Oscuro

Pressoché in contemporanea a questi eventi, Kazzak, un potente demone al servizio di Archimonde durante la Terza Guerra e che da allora si era ritirato nelle Terre Devastate, trovò un artefatto di enorme potere, con il quale riuscì a riaprire il Portale Oscuro: lui fece ritorno nelle Terre Esterne, lasciando in sua vece il Gran Signore Kruul, e innumerevoli demoni cominciarono a varcare il portale, raggiungendo Azeroth. I guerrieri di Guardiafatua, supportati dall'Alba d'Argento e anche dall'Orda e dall'Alleanza, riuscirono a respingere gli invasori, guadagnando terreno anche dall'altra parte del Portale.

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L'avanzata nelle Terre Esterne e la caduta di Illidan

Nelle Terre Esterne vennero alla luce molti fatti. Innanzitutto, molti eroi dell'Alleanza dati da tempo per dispersi vennero ritrovati sani e salvi, tra cui Danath Cacciatroll, Kurdran Granmartello e Khadgar; quest'ultimo era diventato capo di Shattrath insieme al naaru A'dal. La parte di Orda ancora nelle Terre Esterne aveva poi ritrovato gli ultimi orchi completamente incorrotti, i "Mag'har", i quali si erano uniti ad essa.
Illidan e le sue forze stavano rapidamente guadagnando potere: Vashj aveva ottenuto il controllo pressoché totale sulle Paludi di Zangar, dalle quali stava drenando tutta l'acqua, immagazzinandola nella sua Caverna di Sacrespire: la strega del mare e i suoi servitori vennero uccisi da avventurieri, riportando l'equilibrio a Zangar. Kael'thas, che con le sue forze si era stabilito nella Landa Fatua e ne stava raccogliendo tutta l'energia magica, venne a sua volta, apparentemente, ucciso da avventurieri.
Illidan, da quando si era ritirato nelle Terre Esterne dopo il fallimento a Corona di Ghiaccio, aveva incluso molte altre forze nel suo esercito, preparandosi per la vendetta di Kil'kaeden: oltre ai naga di Vashj e agli elfi del sangue di Kael'thas, aveva schiavizzato molti draenei Corrotti e draghi di alafatua, oltre ad aver preso il controllo dell'Orda Demoniaca, i cui membri aveva trasformato in vilorchi usando il sangue di Magtheridon. I nuovi arrivati sventarono molti dei piani di Illidan; inoltre, Akama era deciso a tradirlo, e dopo aver accuratamente pianificato il tutto, con l'aiuto di alcuni avventurieri e di Maiev Cantombroso attaccò il Tempio Nero, riuscendo nell'impresa di uccidere Illidan.

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Il tradimento di Kael'thas e la rinascita del Pozzo Solare

Sopravvissuto alla sua sconfitta a Forte Tempesta, Kael'thas, ormai divenuto un "miserabile", riorganizzò le proprie forze e fece ritorno ad Azeroth. Assaltò i quartieri dei Cavalieri del Sangue a Lunargenta, rapendo M'uru e Anveena Teague, e prese il controllo dell'Isola di Quel'Danas, da dove cominciò i preparativi per evocare Kil'jaeden ad Azeroth.
Grazie all'aiuto dell'Offensiva del Sole Infranto, gli elfi del sangue riuscirono a sconvolgere di nuovo i piani di Kael'thas, stavolta uccidendolo per davvero. L'attenzione degli elfi e dei loro alleati si rivolse quindi verso Kil'jaeden, che venne affrontato proprio nella sede del Pozzo Solare; lì Anveena usò tutto il proprio potere contro di lui, sacrificandosi per permetterne la sconfitta.
Dopo questi eventi, il profeta Velen, utilizzando il cuore di M'uru, riattivò il Pozzo Solare con il potere della Luce Sacra, indirizzando gli elfi del sangue verso la fine della loro dipendenza dalla magia.

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L'attacco di Zul'Aman

Ritiratosi a Zul'Aman dopo la Seconda Guerra, Zul'jin aveva fatto uso di magie oscure per ricostruire il suo esercito. Mentre l'Orda e l'Alleanza erano impegnate nelle Terre Esterne, Zul'Aman venne invasa da cercatori di tesori, che riaccesero l'odio del capo troll verso il mondo esterno: Zul'jin dichiarò così guerra ad entrambe le fazioni.
Con l'aiuto del taumaturgo Malacrass, Zul'jin riuscì a schiavizzare gli spiriti dei quattro Loa degli Amani, tuttavia venne ucciso da avventurieri.

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I draghi di alafatua e il risanamento di Malygos

Poco dopo questi eventi, Tyrygosa portò alcuni draghi di alafatua al Nexus, la dimora di Malygos nella Tundra Boreale, nel tentativo di ridargli le energie di cui i vilorchi li avevano privati. L'eccessiva energia magica assorbita però li fece impazzire, facendoli rivoltare contro i draghi blu; Malygos, risvegliandosi proprio in quel momento, nella sua follia scambiò i draghi di alafatua per manifestazioni del potere del Nexus, assorbendoli. La loro essenza permise all'Aspetto della Magia Malygos di riprendersi in parte dalla sua millenaria pazzia.

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Sintharia e i draghi del crepuscolo

Nei recessi di Grim Batol, Sintharia, la consote di Alamorte, era riuscita a ricomporre l'Anima dei Demoni dai suoi frammenti, ed aveva anche catturato un drago di alafatua sfuggito a Malygos, Zzeraku. Con l'Anima, altri artefatti e l'energia di Zzeraku, Sintharia fece esperimenti su delle uova di drago, creando i primi draghi del crepuscolo. I suoi piani vennero tuttavia sconvolti da Kalecgos, Korialastrasz, Rhonin, Vereesa Ventolesto, Iridi e un manipolo di altri personaggi, che riuscirono a distruggere l'Anima, e ad uccidere poi Sintharia.

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Med'an e la rinascita del Concilio di Tirisfal

Formatosi prima degli eventi del "Wrath of the Lich King" per affronatare Cho'Gall e i suoi maestri (gli Dei Antichi). Azeroth scarseggiava di eserciti, poichè che tutti erano concentrati su Nordania e sul Flagello. Siccome la minaccia non sarebbe comunque stata alla portata degli eserciti, si decise di intervenire con la magia.
La decisione di riformare il Concilio di Tirisfal fu presa all'Isola di Theramore da tre persone,
Aegwynn, Jaina Marefiero, e Meryl Winterstorm, dopo aver salvato Med'an da Cho'Gall.
Pianificarono di chiamare altre 4 persone: Maraad, Khadgar, Broll Orsomanto, e Thrall; con le azioni di Malygos che intralciavano la magia su tutto il mondo, decisero di includere praticanti di altre magie come quella divina e della natura. Per questo chiesero anche l'aiuto da parte del Sommo Sacerdote nano Rohan, dello gnomo inventore Krank Axeljink e dell' Arcidruido tauren Hamuul Runetotem. Thrall e Khadgar declinarono l'invito ma al loro posto nominarono Reghar Earthfury e Dalynnia Wrathscar per servire il Concilio.


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Prossimamente la sesta parte: le guerre a Nordania e il Cataclisma