La distruzione di Theramore
Dopo la morte di Alamorte il nuovo Capoguerra dell’Orda, Garrosh Malogrido, decise di eliminare velocemente e brutalmente la presenza dell’Alleanza su Kalimdor, a partire da Theramore. Le forze di Garrosh trafugarono l'iride focalizzante, un potentissimo manufatto, la quale venne lanciata sull’ignara città, cancellando brutalmente Theramore dalla faccia di Azeroth. Jaina, tuttavia, sopravvisse all’esplosione. ma da quel momento cambiò drasticamente: i suoi capelli e i suoi occhi diventarono bianchi, il suo atteggiamento nei confronti degli Orchi e dell’Orda mutò irreversibilmente diventando, da pacifico e comprensivo, freddo spietato e brutale.L'Isola Errante e lo scisma dei pandaren
La distruzione di Theramore da parte di Garrosh, ha causato in tutto il mondo lo scoppio di nuovi episodi di violenza tra le due fazioni. Una sanguinosa battaglia navale ha portato le forze di Orda e Alleanza sulle coste dell'isola di Pandaria, comparsa in mezzo al mare, circondata dalle nebbie e non segnalata sulle mappe. Dopo aver stabilito i propri avamposti su questo continente ricco di risorse, i membri delle due fazioni si sono imbattuti nei nobili Pandaren, una delle popolazioni di Pandaria. Questa antica razza si è unita a Orda e Alleanza nella speranza di sconfiggere gli Sha: diabolici esseri oscuri risvegliatisi dalle profondità di Pandaria a causa del sanguinoso conflitto in corso.L'apertura delle nebbie e lo sbarco a Pandaria
I mogu e gli Zandalari
Sullo sfondo della guerra tra Orda e Alleanza sul continente di Pandaria, i Mogu dispersi si sono messi all'opera per tornare alla loro antica, terribile gloria. Hanno rinnovato la loro storica alleanza con i Troll Zandalari, i quali hanno fatto risorgere il tirannico imperatore Lei Shen, il Re del Tuono, con la speranza di ripristinare il dominio dei Mogu sul continente. I valorosi Shandaren si sono precipitati ad affrontare il nemico creando una forza d'assalto, l'Avanzata degli Shandaren, originariamente composta da guerrieri Pandaren e in seguito supportata dagli eroi di Orda e Alleanza. Questi campioni senza paura hanno affrontato il Re del Tuono, lavorando al contempo per gli interessi della propria fazione su Pandaria. Jaina Marefiero ha guidato la Rivalsa del Kirin Tor alla ricerca della fonte di potere dei Mogu (cercando nel frattempo di tenerla nascosta all'Orda), mentre Lor'themar Theron, a capo della Furia dei Predatori del Sole, si è messo in cerca del potente arsenale dei Mogu per portare a termine il suo piano: insorgere contro il Capoguerra Garrosh Malogrido.La Purga di Dalaran e la Campana Divina
Un nuovo, sanguinoso capitolo del conflitto tra Orda e Alleanza si è aperto a Pandaria. Mentre le armate delle due fazioni si scontrano sulle spiagge del nuovo continente, il Capoguerra Garrosh Malogrido ha inviato truppe scelte in cerca della Campana Divina, un manufatto dei Mogu capace di infondere nei suoi soldati un potere inimmaginabile. L'operato di Garrosh, ardito e avventato, ha avuto conseguenze terribili per l'Orda, inclusa l'esplosione di violenza contro i Troll Lanciascura e l'espulsione degli Elfi del Sangue dalla città dei Maghi, Dalaran, un tempo neutrale. Benché Garrosh sia riuscito a impadronirsi della Campana, il Principe Anduin Wrynn e gli agenti segreti dell'IR:7 hanno seguito da vicino le sue mosse. Sul picco più alto del Massiccio del Kun-Lai, il coraggioso principe ha rovinato i piani di Garrosh, distruggendo il leggendario manufatto dei Mogu.La rivoluzione dei Lanciascura
La brama di potere di Garrosh Malogrido lo ha portato a sfregiare Pandaria, scavando nella sacra Vallata dell'Eterna Primavera in cerca di un sinistro manufatto, una decisione che ha messo l'Orda in cattiva luce agli occhi degli Shandaren e di altri importanti Pandaren. Nel frattempo a Orgrimmar, la capitale dell'Orda, il Capo Tribù Vol'jin e i Troll Lanciascura sono stati dichiarati traditori e perseguitati dai Kor'kron, la guardia personale di Malogrido. La gente di Vol'jin si è ritirata a Durotar e nelle Savane per raccogliere i rifornimenti e i rinforzi necessari a scatenare una controffensiva, affidandosi all'aiuto dell'ex Capoguerra Thrall e a un fragile patto con l'Alleanza: anche quest'ultima infatti vorrebbe porre fine governo di Garrosh, anche se per motivazioni diverse da quelle dell'Orda.L'assedio di Orgrimmar
Le tensioni alimentate dall'arroganza di Garrosh Malogrido hanno raggiunto il culmine con la devastazione inflitta alla Vallata dell'Eterna Primavera. I capi dell'Alleanza e dell'Orda hanno preso d'assedio la capitale di Malogrido con l'intento di far capitolare lo spietato Capoguerra una volta per tutte. Gli eroi affrontano durissime battaglie per sconfiggere la corruzione liberata da Garrosh e per permettere alle armate delle due fazioni di penetrare ad Orgrimmar. Sconfiggono uno ad uno i suoi luogotenenti e giungono infine dal figlio di Grommash. Malogrido scatena infine il potere del Dio Antico Y'shaarj corrompendo totalmente il suo corpo. Grazie all'innata forza e al coraggio dei campioni il folle capoguerra viene infine sconfitto e deposto. Garrosh viene trasportato in catene a Pandaria per essere giudicato dalle maggiori autorità congiunte dell'Alleanza, dell'Orda e dei Pandaren. Nel frattempo Irathion, adirato per l'esito dell'assedio, rivela quali erano le sue vere intenzioni: la distruzione dell'Orda per mano dell'Alleanza; furioso per il fallimento, abbandona la scena rivendicando le sue intenzioni di continuare i preparativi per l'imminente ritorno della legione infuocata.