La città sorge tra i rami più alti del gigantesco albero di Teldrassil (la Corona della terra), il secondo Albero del Mondo. Gli eleganti ponti, i boschetti presenti all'interno della città e i viali coperti di verdi foglie, fanno capire quanto questa razza sia devota alla natura.
Druidi, cacciatori e guerrieri vivono nelle case di legno intagliato sparse tra verdeggianti giardini. Tra le fila degli alberi, svetta, come un faro scintillante, il Tempio della Luna, affiancato dal massiccio colonnato del Palazzo di Giustizia dove le sentinelle elfiche vegliano sulla sicurezza della città.
La città è governata dall'Alta Sacerdotessa Tyrande Whisperwind. Questa città è come un tempio della natura che racchiude tutto ciò che è sacro per gli Elfi della Notte. Darnassus fu costruita sulle sponde di un vasto lago dalle acque scintillanti.
Recentemente ha aperto le porte al popolo di Gilneas, dando rifugio ha questa razza metà lupo e metà umana. Nonostante l'attegiamento da "eremiti" degli Elfi della Notte, hanno deciso di dare il benvenuto ai Worgen proprio perchè il primo di queste creature fu creato da un gruppo di Druidi degli Elfi della Notte migliaia di anni fa. Questa città rimane comunque un luogo tranquillo e sereno, mantenendo salde le qualità e le tradizioni di questa razza devota alla Luna.
Teldrassil
Mappa di Darnassus
venerdì 12 giugno 2015
martedì 5 maggio 2015
Forgiardente: casa ancestrale dei Barbabronzo
Molte roccaforti dei Nani caddero in mano al nemico durante la Seconda Guerra, ma la possente Forgiardente, incastonata come una pietra grezza tra i picchi nevosi di Dun Morogh, riuscì a resistere agli attacchi degli invasori dell'Orda. Forgiardente venne costruita nel cuore stesso della montagna, a testimoniare l'abilità dei nani nel modellare la roccia.
E' una vasta città sotterranea popolata da instancabili minatori, grandi esploratori e robusti guerrieri.
Mentre l'Alleanza fu indebolita dalle guerre contro il Flagello e la Legione, i Nani di Forgiardente furono guidati da Magni Barbabronzo, forgiando un nuovo futuro per la loro razza.
In passato, Mekkatorque, re degli Gnomi in veste di Alto Stagnino, risiedeva un tempo proprio nella città di Forgiardente, nel quartiere di Rabberciopoli (Tinker Town), poichè la città natale di Gnomeregan non era ancora stata riconquistata.
E' forse la più complessa delle città dell'Alleanza, che vanta molti piccoli passaggi, negozi costruiti all'interno delle pareti rocciose, vasti saloni e stanze cavernose. La città, un pò industriale, è un insieme di vivacità e chiasso. L'aspetto un pò buio e cavernoso, illuminato dai fuochi dei grandi braceri, può dare l'idea di un posto opprimente, invece, grazie alla razza che la abita, si respira un'aria accogliente.
Guardandosi attorno, si nota come la pietra dia un aspetto di "santuario" all'intera città.
Per la sua pregevole architettura, Forgiardente resta una meraviglia da ammirare.
E' una vasta città sotterranea popolata da instancabili minatori, grandi esploratori e robusti guerrieri.
Mentre l'Alleanza fu indebolita dalle guerre contro il Flagello e la Legione, i Nani di Forgiardente furono guidati da Magni Barbabronzo, forgiando un nuovo futuro per la loro razza.
In passato, Mekkatorque, re degli Gnomi in veste di Alto Stagnino, risiedeva un tempo proprio nella città di Forgiardente, nel quartiere di Rabberciopoli (Tinker Town), poichè la città natale di Gnomeregan non era ancora stata riconquistata.
E' forse la più complessa delle città dell'Alleanza, che vanta molti piccoli passaggi, negozi costruiti all'interno delle pareti rocciose, vasti saloni e stanze cavernose. La città, un pò industriale, è un insieme di vivacità e chiasso. L'aspetto un pò buio e cavernoso, illuminato dai fuochi dei grandi braceri, può dare l'idea di un posto opprimente, invece, grazie alla razza che la abita, si respira un'aria accogliente.
Guardandosi attorno, si nota come la pietra dia un aspetto di "santuario" all'intera città.
Per la sua pregevole architettura, Forgiardente resta una meraviglia da ammirare.
giovedì 30 aprile 2015
Roccavento - Il gioiello dell'Alleanza
Situata a nord della Foresta di Elwynn,
la città di Stormwind è l'ultimo bastione della potenza degli Umani
ad Azeroth. Sede principale dell'Alleanza e base centrale della
Chiesa della Luce, ha influenza anche su altri territori come le
Montagne Crestarossa, l'Abbazia della Contea del Nord
(Nothshire Valley), le Marche Occidentali e Boscovespro. Fu distrutta
durante il
primo conflitto fra Orda e Alleanza, e i soldati
sopravvissuti si ripararono a Lordaeron sotto il comando di
Anduin Lothar. Riuscendo in seguito a riconquistarla, fu
ricostruita dopo la Seconda Guerra. Stormwind è conosciuta come
capolavoro di creatività e di ingegneria. I migliori architetti e
ingegneri si sono messi all'opera per creare una fantastica città,
bella e robusta.
Le guardie cittadine mantengono la
sicurezza all'interno del perimetro urbano, e a governare sui suoi
sudditi dall'imponente fortezza situata dentro le mura della città,
troviamo il Re Varian Wrynn; prima di lui la città era governata da
Anduin Wrynn, suo figlio, da Bolvar Domadraghi come reggente e
Katrana Prestor.
Nel quartiere commerciale convergono
mercanti provenienti da tutto il mondo, mentre per le strade
cittadine si possono incontrare avventurieri di ogni sorta.
Risparmiata in passato dalle devastazioni del Flagello, Roccavento
si è trovata in balia di Deathwing che distrusse parte della città,
compreso il bellissimo parco cittadino, durante il Grande Cataclisma.
Ora la Capitale dell'Alleanza è rinata più bella e sicura di prima.
Roccavento prima del Cataclisma. Senza il porto / con il porto
Roccavento dopo il Cataclisma
venerdì 6 marzo 2015
Parte VII: l'Era dei Mortali
La distruzione di Theramore
Dopo la morte di Alamorte il nuovo Capoguerra dell’Orda, Garrosh Malogrido, decise di eliminare velocemente e brutalmente la presenza dell’Alleanza su Kalimdor, a partire da Theramore. Le forze di Garrosh trafugarono l'iride focalizzante, un potentissimo manufatto, la quale venne lanciata sull’ignara città, cancellando brutalmente Theramore dalla faccia di Azeroth. Jaina, tuttavia, sopravvisse all’esplosione. ma da quel momento cambiò drasticamente: i suoi capelli e i suoi occhi diventarono bianchi, il suo atteggiamento nei confronti degli Orchi e dell’Orda mutò irreversibilmente diventando, da pacifico e comprensivo, freddo spietato e brutale.L'Isola Errante e lo scisma dei pandaren
La distruzione di Theramore da parte di Garrosh, ha causato in tutto il mondo lo scoppio di nuovi episodi di violenza tra le due fazioni. Una sanguinosa battaglia navale ha portato le forze di Orda e Alleanza sulle coste dell'isola di Pandaria, comparsa in mezzo al mare, circondata dalle nebbie e non segnalata sulle mappe. Dopo aver stabilito i propri avamposti su questo continente ricco di risorse, i membri delle due fazioni si sono imbattuti nei nobili Pandaren, una delle popolazioni di Pandaria. Questa antica razza si è unita a Orda e Alleanza nella speranza di sconfiggere gli Sha: diabolici esseri oscuri risvegliatisi dalle profondità di Pandaria a causa del sanguinoso conflitto in corso.L'apertura delle nebbie e lo sbarco a Pandaria
I mogu e gli Zandalari
Sullo sfondo della guerra tra Orda e Alleanza sul continente di Pandaria, i Mogu dispersi si sono messi all'opera per tornare alla loro antica, terribile gloria. Hanno rinnovato la loro storica alleanza con i Troll Zandalari, i quali hanno fatto risorgere il tirannico imperatore Lei Shen, il Re del Tuono, con la speranza di ripristinare il dominio dei Mogu sul continente. I valorosi Shandaren si sono precipitati ad affrontare il nemico creando una forza d'assalto, l'Avanzata degli Shandaren, originariamente composta da guerrieri Pandaren e in seguito supportata dagli eroi di Orda e Alleanza. Questi campioni senza paura hanno affrontato il Re del Tuono, lavorando al contempo per gli interessi della propria fazione su Pandaria. Jaina Marefiero ha guidato la Rivalsa del Kirin Tor alla ricerca della fonte di potere dei Mogu (cercando nel frattempo di tenerla nascosta all'Orda), mentre Lor'themar Theron, a capo della Furia dei Predatori del Sole, si è messo in cerca del potente arsenale dei Mogu per portare a termine il suo piano: insorgere contro il Capoguerra Garrosh Malogrido.La Purga di Dalaran e la Campana Divina
Un nuovo, sanguinoso capitolo del conflitto tra Orda e Alleanza si è aperto a Pandaria. Mentre le armate delle due fazioni si scontrano sulle spiagge del nuovo continente, il Capoguerra Garrosh Malogrido ha inviato truppe scelte in cerca della Campana Divina, un manufatto dei Mogu capace di infondere nei suoi soldati un potere inimmaginabile. L'operato di Garrosh, ardito e avventato, ha avuto conseguenze terribili per l'Orda, inclusa l'esplosione di violenza contro i Troll Lanciascura e l'espulsione degli Elfi del Sangue dalla città dei Maghi, Dalaran, un tempo neutrale. Benché Garrosh sia riuscito a impadronirsi della Campana, il Principe Anduin Wrynn e gli agenti segreti dell'IR:7 hanno seguito da vicino le sue mosse. Sul picco più alto del Massiccio del Kun-Lai, il coraggioso principe ha rovinato i piani di Garrosh, distruggendo il leggendario manufatto dei Mogu.La rivoluzione dei Lanciascura
La brama di potere di Garrosh Malogrido lo ha portato a sfregiare Pandaria, scavando nella sacra Vallata dell'Eterna Primavera in cerca di un sinistro manufatto, una decisione che ha messo l'Orda in cattiva luce agli occhi degli Shandaren e di altri importanti Pandaren. Nel frattempo a Orgrimmar, la capitale dell'Orda, il Capo Tribù Vol'jin e i Troll Lanciascura sono stati dichiarati traditori e perseguitati dai Kor'kron, la guardia personale di Malogrido. La gente di Vol'jin si è ritirata a Durotar e nelle Savane per raccogliere i rifornimenti e i rinforzi necessari a scatenare una controffensiva, affidandosi all'aiuto dell'ex Capoguerra Thrall e a un fragile patto con l'Alleanza: anche quest'ultima infatti vorrebbe porre fine governo di Garrosh, anche se per motivazioni diverse da quelle dell'Orda.L'assedio di Orgrimmar
Le tensioni alimentate dall'arroganza di Garrosh Malogrido hanno raggiunto il culmine con la devastazione inflitta alla Vallata dell'Eterna Primavera. I capi dell'Alleanza e dell'Orda hanno preso d'assedio la capitale di Malogrido con l'intento di far capitolare lo spietato Capoguerra una volta per tutte. Gli eroi affrontano durissime battaglie per sconfiggere la corruzione liberata da Garrosh e per permettere alle armate delle due fazioni di penetrare ad Orgrimmar. Sconfiggono uno ad uno i suoi luogotenenti e giungono infine dal figlio di Grommash. Malogrido scatena infine il potere del Dio Antico Y'shaarj corrompendo totalmente il suo corpo. Grazie all'innata forza e al coraggio dei campioni il folle capoguerra viene infine sconfitto e deposto. Garrosh viene trasportato in catene a Pandaria per essere giudicato dalle maggiori autorità congiunte dell'Alleanza, dell'Orda e dei Pandaren. Nel frattempo Irathion, adirato per l'esito dell'assedio, rivela quali erano le sue vere intenzioni: la distruzione dell'Orda per mano dell'Alleanza; furioso per il fallimento, abbandona la scena rivendicando le sue intenzioni di continuare i preparativi per l'imminente ritorno della legione infuocata.
martedì 24 febbraio 2015
Parte VI: le guerre a Nordania e il Cataclisma
Il risveglio del Re dei Lich
Un nemico rimasto sopito si risvegliò: il Re dei Lich. Sei anni dopo essere fuso con il Re dei Lich, lo spirito di Arthas aveva ottenuto il dominio completo su tale entità, distruggendo lo spirito di Ner'zhul. Una delle sue prime azioni fu quella di lanciare la piaga della non morte su Kalimdor e i Regni Orientali, e poi spedire il Flagello ad attaccare Orgrimmar e Roccavento. Grazie all'aiuto dei sacerdote dell'Alba d'Argento la piaga venne tenuta sotto controllo il tempo necessario grazie agli sforzi della vescova Lazaril e del Gran Speziale Putress di trovare una cura; anche le armate non morte vennero respinte dall'Alleanza e dall'Orda, che si prepararono quindi a salpare per Nordania per fare guerra al Re dei Lich. Tutto ciò avveniva secondo i piani di quest'ultimo, che intendeva attirare a lui potenti eroi e metterli al suo servizio.
La Battaglia della Cappella della Luce
Nello stesso periodo, il Re dei Lich fece muovere la necropoli di Acherus, dove i nuovi cavalieri della morte venivano addestrati sotto l'occhio vigile di Darion Mograine, nell'Enclave Scarlatta, bastione della Crociata Scarlatta. Sterminata l'Enclave Scarlatta, i cavalieri della morte di Acherus si mossero in forze contro la vicina Cappella della Luce, sede principale dell'Alba d'Argento. Grazie a Tirion Fordring, uscito allo scoperto, e allo spirito di Alexandros Mograine apparso a suo figlio da dentro Brandicenere, le sorti della battaglia volsero in favore dei difensori; a quel punto lo stesso Re dei Lich scese in campo, rivelando che i cavalieri di Darion erano stati mandati in battaglia verso morte certa solo per stanare Tirion. Realizzando questo tradimento, Darion e i suoi cavalieri si schierarono contro il Re dei Lich, Tirion purificò Brandicenere e costrinse il Re dei Lich alla ritirata.Dopo la battaglia, Tirion Fordring unì ciò che restava della Mano d'Argento all'Alba d'Argento, creando la Crociata Argentea, e Mograine costituì la fazione dei Cavalieri della Spada d'Ebano, giurarando vendetta contro il Re dei Lich; entrambe le forze partirono quindi verso di Nordania.
La Guerra del Nexus
Un' altra battaglia si avvicinava anche su un diverso fronte. L'Aspetto Draconico della magia, Malygos, apparentemente curato della sua follia da Tyrygosa, aveva decretato che era troppo pericoloso consentire ai mortali di utilizzare la magia, e che quindi questa gli andava tolta, in un modo o nell'altro.Lo stormo blu, quindi, su ordine del suo signore, cominciò a privare i mortali della magia, con lo scopo di tenerla sotto il loro esclusivo controllo; sebbene i motivi di Malygos non fossero del tutto errati, i metodi che stava utilizzando per conseguirli minavano la stabilità del mondo, e andavano fermati. Alexstrasza e gli altri draghi tentarono di trovare un accordo su questo punto, ma Malygos rispose attaccando il Tempio della Lega dei Draghi. Di conseguenza, la Lega dei Draghi fu costretta a scendere in campo contro lo stormo blu, ben presto seguita dal Kirin Tor, che arrivò a spostare l'intera città di Dalaran nella Foresta di Cristallo per agire da più vicino.
Dopo numerosi scontri, in cui persero la vita membri di entrambi gli schieramenti, degli avventurieri, aiutati da Alexstrasza, riuscirono a raggiungere Malygos nel suo Nexus, uccidendolo.
La guerra contro il Re dei Lich
Le forze dell'Orda e dell'Alleanza, nonché di altre fazioni, cominciarono a combattere quelle del Re dei Lich su più fronti; nel Fiordo Echeggiante venne attaccato Forte Utgarde, base principale dei vrykul, portando alla morte del loro re Ymiron; nei Colli Bradi, altri avventurieri smantellarono il Culto dei Lupi, uccidendone i maggiori leader fra i quali un redivivo Arugal.Diverse battaglie importanti vennero combattute a Dracombra: i nerubiani inviarono degli avventurieri dentro Azjol-Nerub, dove venne sconfitto Anub'arak, e la necropoli di Naxxramas venne assediata, portando alla sconfitta di Kel'Thuzad. Il Re dei Lich attaccò i santuari sacri dei draghi, con l'intento di resuscitare i loro morti al suo servizio, piano che venne bloccato anche in questo caso da avventurieri.
La Battaglia di Angrathar, il Cancello dell'Ira
La prima battaglia davvero significativa contro le forze del Re dei Lich a Nordania fu quella che occorse ai piedi di Angrathar, il Cancello dell'Ira, al confine tra Dracombra e Corona di Ghiaccio; l'Alleanza e l'Orda, guidate rispettivamente da Bolvar Domadraghi e da Dranosh Faucisaure, scesero in campo contro il Flagello, alla cui testa si mise il Re dei Lich in persona. Il Re dei Lich arrivò appena ad uccidere Faucisaure che un contingente di Reietti guidato dal Gran Speziale Putress, bombardò il campo di battaglia con una nuova, letale, versione della piaga della non morte, che sterminò tanto i viventi (sia Orda che Alleanza, compreso Fordragon) quanto i non morti, indebolendo considerevolmente anche il Re dei Lich, che si ritirò nella sua cittadella. La zona venne raggiunta subito dopo da Alexstrasza e dai suoi draghi rossi, che purificarono tutto con il fuoco.La Battaglia per Sepulcra
Al tradimento di Putress alla Battaglia di Angrathar, ne era corrisposto uno identico anche a Sepulcra: il nathrezim Varimathras, che aveva complottato con la Legione fin dalla sua "sottomissione" a Sylvanas, aveva scoperto le sue carte e un'orda di demoni aveva invaso la città; la stessa regina-banshee era riuscita a malapena a sfuggire al massacro. Sepulcra venne quindi assediata sia dalle forze dell'Orda che da quelle dell'Alleanza; le prime, entrando dall'accesso principale guidate da Thrall, Sylvanas e Varok Faucisaure, riuscirono ad uccidere Varimathras, mentre le seconde, guidate da Varian e Jaina, passando dai canali, uccisero Putress. Incontratesi nella sala del trono, le due armate fecero per scontrarsi, cosa che Jaina impedì teletrasportado tutti i membri dell'Alleanza di nuovo a Roccavento. Con questa battaglia, la guerra fredda fra Orda e Alleanza sfociò nella dichiarazione di guerra aperta da parte di Varian.Scontri intermedi
Nei Colli Bradi, degli avventurieri vengono raggirati da Drakuru, un troll schierato con il Flagello, razziando il Forte di Drak'Tharon e distruggendo così le ultime speranze di resistenza dell'impero di Zul'Drak contro i non morti; Drakuru divenne un cavaliere della morte, prendendo il controllo di Zul'Drak, ma venne affrontato dagli stessi avventurieri che aveva ingannato e punito per il suo fallimento con la morte dallo stesso Re dei LichA Corona di Ghiaccio, i Cavalieri della Spada d'Ebano riuscirono a conquistare una fortezza del Flagello, la Volta dell'Ombra. Successivamente, le forze del Verdetto Cinereo lanciarono un assalto alla Cattedrale dell'Oscurità, dove Tirion Fordring riuscì a distruggere il cuore di Arthas, infliggendo al Re dei Lich un grave danno.
Il Torneo d'Argento
Nel tentativo di unire Orda e Alleanza, Tirion Fordring crea il Torneo d'Argento nel Colosseo del Vendicatore.Lo scopo era di creare truppe addestrate in grado di sconfiggere il Re dei Lich in piccoli gruppi, impedendo il rafforzamento del Flagello. Dopo la sconfitta di un infliltrato del Flagello, Il Cavaliere Nero, il torneo raggiunge il suo scopo creando numerosi eroi forti e valorosi; Il torneo termina con la morte di Anub'arak, dimostrando come gli eroi del Colosseo fossero in grado di sconfiggere il Re dei Lich.La sconfitta del Re dei Lich
Dopo il torneo, sia l'Orda che l'Alleanza tentarono una spedizione per distruggere il Re dei Lich. Guidati rispettivamente da Sylvanas Ventolesto e da Jaina Marefiero, gli avventurieri riuscirono a raggiungere la camera di Gelidanima, dove lo spirito di Uther li informò che avrebbe sempre dovuto esistere un Re dei Lich, altrimenti il Flagello, privo di controllo, avrebbe devastato il pianeta; furono poi costretti alla fuga dal Re dei Lich stesso.Venne quindi lanciato un attacco da parte del Verdetto Cinereo, sotto la guida di Tirion Fordring. Giunto al Trono Ghiacciato, gli eroi al suo seguito vennero facilmente uccisi dal Re dei Lich, ma Tirion fu in grado di spezzare Gelidanima con un colpo di Brandicenere, liberando gli spiriti in essa imprigionati: lo spirito di Terenas resuscitò quindi gli avventurieri caduti, che quindi uccisero il Re dei Lich. Tuttavia, come lo spirito di Uther aveva già spiegato, anche Terenas ripeté che era necessario che qualcuno prendesse il posto di suo figlio Arthas: per il compito si fece avanti Bolvar Domadraghi - che dopo la battaglia di Angrathar era stato riportato in vita dal Re dei Lich, che però non era riuscito a piegarlo al suo volere. Tirion incoronò così Bolvar, lasciandolo al suo eterno incarico di tenere il Flagello a freno.
Ulduar: Loken, Thorim e la caduta di Yogg-Saron
Nelle Cime Tempestose, Brann Barbabronzea scopre la prigione perduta di Ulduar, confermando che la saronite non è altro che il sangue di Yogg-Saron e che il Dio Antico è rinchiuso proprio laggiù. Avventurieri di tutte le fazioni si precipitano a Ulduar per sconfiggere Yogg-Saron e per aiutare i Terrigeni. Dopo cruenti scontri contro costrutti e creature semimeccaniche corrotte dal dio antico stesso, gli avventurieri uccidono Yogg-Saron con l'aiuto degli osservatori Titani.
Operazione: Gnomeregan
Prima del Cataclisma, gli gnomi, con l'aiuto dell' Alleanza, lanciarono un assalto a Gnomeregan nel tentativo di liberare la capitale persa da tempo. Questa operazione fu chiamata con il nome in codice: Operazione: Gnomeregan. L'operazione si concluse con successo, in quanto furono in grado di riconquistare la superficie di Gnomeregan e parte della città, una zona che chiamarono Nuova Tinkertown. Gli gnomi guadagnarono terreno nella città e aiutarono a curare i lebbrosi portandoli in superficie; infine riuscirono ad uccidere uno dei luogotenenti più importanti di Thermaplugg.La gloria dei Lanciascura: la riconquista delle Isole Echo
Dopo molti tentativi da parte di alcuni avventurieri di bonificare le Echo Isles, Vol'jin mise a punto un piano per sconfiggere Zalazane e recuperare così le isole per i troll Darkspear. Per portare questo piano al successo, cercò aiuto dai Loa che ancora aiutano i Darkspear e gli altri membri dell'Orda.
Il piano andò a buon fine e le Isole Echo ora sono la patria dei troll Lanciascura.
La distruzione
Orda e Alleanza si trovano in un conflitto dichiarato, nonostante gli scontri siano ancora limitati grazie all'azione pacificatoria di Thrall e Jaina Marefiero. Ma l'Orda soffre la fame, e in tutto il mondo si registrano scosse di terremoto di crescente intensità.Dei cultisti appaiono fuori e dentro le maggiori città, predicando l'arrivo della fine del mondo e la necessità di unirsi al culto. Gli sciamani del Circolo della Terra infiltrano numerosi avventurieri nel culto scoprendo che fa parte del Martello del Crepuscolo. Mentre si cerca di contrastare il culto chiudendo le città e controllando i cittadini in modo da eliminare eventuali cultisti, numerosissimi portali si aprono nelle città ed elementali infuriati ne escono fuori con lo scopo di radere al suolo ogni cosa. Aiutiati dagli sciamani del Circolo della Terra, avventurieri ed eroi delle fazioni sconfiggono gli elementali e salvano le città.
Elementali di terra e fuoco ad Orgrimmar
Elementali d'aria e acqua a Stormwind
Cambio di leadership nell'Orda
Dopo aver scoperto che gli elementi non rispondevano più alle richieste degli sciamani, Thrall decide di partire per Nargrand al fine di parlare con la Grande Madre Geyah. Per non lasciare l'Orda senza un valido capo, Thrall nomina Garrosh Malogrido come Capo temporaneo di tutta l'Orda.A Valtetra, un pacifico concilio di Druidi, riunitosi per riaprire gli scambi commerciali tra Orchi ed Elfi della notte, interrotti dopo il massacro di un gruppo di elfi nelle stesse foreste, si conclude con la morte di tutti i druidi ad eccezione di Hamuul Totemrunico ad opera di misteriosi Orchi.
Hamuul, ritornato a Picco del Tuono, racconta tutto a Cairne Zoccolo Sanguinario il quale, cieco per la rabbia, sfida al Mak'gora Garrosh, il quale accetta. Maghata Totemtruce avvelena la lama di Garrosh, Urloatroce, e Garrosh ferisce mortalmente Cairne con un colpo di striscio. Inconsapevole di ciò, Garrosh proclama la sua vittoria.Ma il piano di Magatha si è già messo in moto. Con un "attacco lampo" Magatha prende il controllo di Picco del Tuono e uccide tutti i Tauren di rilievo nella città. Baine Zoccolo Sanguinario, che era al villaggio Bloodhoof, ancora ignaro di tutto, viene salvato da Stormsong, sciamano dei Totemtruce. Baine fugge e, dopo aver chiesto aiuto a Jaina Marefiero, raduna numerosi mercenari, simpatizzanti e Tauren che lo aiutano a liberare Picco del Tuono ed esiliare Maghata.
La riunificazione dei nani
Magni Barbabronzea, dopo la distruzione di Kharanos a causa dei terremoti, decide di utilizzare un antico incantesimo dei terrigeni per scoprire come risolvere il problema dei terremoti: i nani apprendono quindi le antiche usanze dello sciamanesimo dei terrigeni ma Magni si trasforma in diamante lasciando i nani senza un capo. Dopo l'occupazione dei Ferroscuro, si decide di affidare la gestione del governo a Moira Barbabronzea, Falstad Granmartello e Muradin Barbabronzea.Il Cataclisma
Drek'Thar predisse: « La terra verserà lacrime e il mondo andrà in pezzi! »
E così è stato. La situazione diventa piuttosto tesa. L'Orda è divisa e l'Alleanza in preda a forti contrasti interni. Ma qualcosa di molto più pericoloso era in attesa. Neltharion, l'Aspetto della Terra, fuoriesce dalla prigione di Rocciafonda scatenando il Cataclisma su Azeroth. Alamorte è tornato e la geografia stessa del mondo è sconvolta per sempre, gigantesche fratture si aprono ovunque, terre da tempo dimenticate risorgono, isole vengono inghiottite nel mare, dighe crollano e foreste bruciano. Egli provoca inoltre l'eruzione del vulcano dell'isola di Kezan, che costringe i goblin a fuggire dall'isola. Durante la fuga si ritrovano però in un conflitto a fuoco dove navi dell'Alleanza attaccano e distruggono nientemeno che la Furia di Draka, la nave su cui viaggiava Thrall mentre si dirigeva al Gigantesco Vortice. Dopo aver salvato Thrall, i goblin si uniscono all'Orda.
Il cartello di Acqualorda e l'Orda
Dopo il cataclisma si risvegliò un vulcano sulla loro isola natale. Uno dei principi commerciali dei goblin, Gallywix, si rese conto che avrebbe potuto fare soldi con i goblin in preda al panico, gli permise così di salire al sicuro sulla sua nave, per poi, successivamente, venderli in schiavitù. Un piano intelligente, fino a che non si imabtterono in un fuoco incrociato navale tra una flotta dell'Alleanza e una nave dell' Orda. I sopravvissuti al naufragio finirono sulle Isole Perdute al largo della costa di Kalimdor, dove scoprirono che la fitta giungla dell'isola ospitava molti misteri e più di un paio di sorprese spiacevoli.
Lì, i goblin di Kezan trovarono un nuovo nemico: l'Alleanza. In questa fazione non riuscirono a scendere a patti perciò alcuni principi del commercio persero la loro neutralità. Riforgiarono così vecchi patti con i loro alleati di una volta, l'Orda, che li accolse a braccia aperte. Assicurate le loro relazioni con l'orda, l'eroe degli Orchi più rispettato, Thrall, diede loro la sua sicurezza personale che Azshara sarebbe stata data al cartello Acqualorda con Gallywix riformato come leader. Attraverso la sua promessa i goblin avrebbero trasformato Azshara in una meraviglia tecnologica.
Gli worgen e l'assedio di Gilneas
Poco tempo prima del Cataclisma, Gilneas, appena reduce dalla guerra civile, era stata investita da una nuova minaccia. Gli worgen, che Arugal aveva evocato per sconfiggere il Flagello, avevano finito per infestare la Selva Pinargento e l'arcimago, impazzito, si era ritirato nel Forte di Zannascura, dove era stato ucciso da avventurieri: le sue creature, tuttavia, erano riuscite a penetrare a Gilneas, contaminando molti fra la popolazione con la Maledizione degli Worgen, fra cui lo stesso Mantogrigio.Il Cataclisma avvenne proprio mentre Mantogrigio - tenendo nascosta al popolo la sua condizione di worgen - tentava di contrastare la diffusione della Maledizione a Gilneas; su comando dell'Orda, i Reietti assediarono il regno, e i gilneani si trovarono presi tra due fuochi. Grazie all'aiuto degli elfi della notte e di Darius Crowley venne trovata una cura che permetteva agli worgen di mantenere la propria mente intatta, però la popolazione dovette essere evacuata a Teldrassil, dove gli worgen entrarono a far parte dell'Alleanza (di nuovo, dopo 28 anni). A lottare per riconquistare il regno rimase la resistenza gilneana, capeggiata da Crowley.
La guerra a Gilneas e Pinargento
Il cataclisma causò la rottura delle porte del Muro Greymane, segnando così la fine dell'isolamento di Gilneas dal resto di Azeroth. Grazie agli eventi nella battaglia di Angrathar, i Reietti furono sotto una cattiva luce con il resto della Orda e la leadership, ora controllata da Garrosh Hellscream, ordinò a Sylvanas Windrunner di rivendicare Gilneas così che l'Orda potesse avere un porto nella parte sud di Lordaeron.Le navi della Marina Militare dei Reietti avviarono un bombardamento sulla città costiera di Duskhaven e le sue cascine circostanti mentre altri soldati Reietti si riversavano dalle navi, sui territori gilneiani. Gli Worgen, ora curati dalla maledizione, agirono sotto il comando del Principe Liam Greymane, che assalì le navi e uccise i loro capitani, liberando poi un branco di mastini sul comandante della zona, Dark Ranger Thyala. Nonostante la vittoria, ci fu un prezzo. La terra, già indebolita dai bombardamenti, cominciò a spaccarsi sotto la furia del Cataclisma, e l'evacuazione di Duskhaven fu messa in atto prima che la città si consumasse completamente. I superstiti fuggirono a Greymane Manor, per poi andare verso l'interno - dentro Blackwald.
Rinascita e caduta della Fratellanza di Defias
Nonostante l'annientamento quasi totale della leadership dei Defias, tra cui Edwin VanCleef, i Defias tornarono. La figlia di VanCleef, Vanessa, prese la guida della fratellanza per vendicarsi su Stormwind per aver assassinato suo padre. Sentinel Hill venne attaccata, e molti senza tetto si unirono ai Defias.L'assedio di Hyjal
Hyjal brucia, a causa del ritorno di Ragnaros il Signore del Fuoco, il quale si allea ad Alamorte e Al'Akir, il Signore del Vento, per distruggere il mondo. Neptulon e Therazane, invece, aiutano i mortali a contrastarlo. I naga di Vash'ir escono fuori dalle loro tane e combattono una serie di lunghissime battaglie contro i guerrieri dell'Orda e dell'Alleanza, i quali scoprono a poco a poco il loro mondo perduto.Le Terre del Fuoco
Ragnaros, dalle Terre del Fuoco, scatena il suo esercito contro i druidi di Hjal, i quali chiedono aiuto all'Orda ed all'Alleanza per una spedizione all'interno delle Terre del fuoco stesse, per distruggere le truppe ed i luogotenenti di Ragnaros. Dopo il fallito attacco di Lord Ryloth al santuario di Malorne, Con l'aiuto di molti avventurieri, Malfurion Stormrage pianta un particolare albero della vita dentro il reame di Ragnaros, destinato a purificare quella terra devastata. Ora è compito degli avventurieri distruggere Ragnaros ed i suoi generali, con il supporto dei Vendicatori di Hjal. Questi si avventurano all'interno delle Terre del Fuoco, ed eliminano Beth'ilac, la regina ragno, Shannox, il comandante delle truppe, Ryolith, il signore dei giganti di magma, Alysrazor la Madre degli uccelli di fuoco e Baleroc il guardiano dei cancelli. Si scontrano quindi con Fandral Staghelm, ora Maggiordomo Staghelm, e penetrano nel covo di Ragnaros, dove si scontrano con il signore del fuoco in persona. Dopo uno scontro cruento, Ragnaros viene sconfitto.Il conflitto a Vashj'ir
Orda e Alleanza guidati dall' Earthen Ring (da Erunak Stonespeaker) combatterono i naga ma questo non fu sufficiente per evitare l'imprigionamento di Neptulon da parte di Lady Naz'jar aiutata da Ozumat. Alcuni avventurieri entrrono nel Regno di Neptulon e combatterono i servi degli antichi Dei e la loro corruzione ormai diffusa su tutto il Trono delle Maree. A Neptulon gli fu rubato dai naga il suo artefatto più potente, il tridente, rendendolo così inerme per poi poterlo catturare.L'accesso a Uldum e la caduta di Al'Akir
Esploratori come Brann Barbabronzea ed Harrison Jones esplorano il mondo perduto di Uldum, dove le vestigia di una strana razza di leoni dal corpo di cavallo combattono contro dei loro simili corrotti e malvagi. Qui alcuni avventurieri affronteranno Al'Akir al Trono dei 4 Venti, dove verrà sconfitto.Le Alture del Crepuscolo
Alamorte vola per il mondo, attaccando Roccavento e mettendo a ferro e fuoco mezza città, dopodiché si sposta verso le Alture del Crepuscolo dove si scontra con Alexstrasza, riesce a sconfiggerla e a ferirla gravemente ma viene ricacciato e costretto alla ripresa.Gli Zandalari scendono in guerra
Allarmati dalle terribili perdite subite dai Troll, gli Zandalari viaggiarono in tutto il mondo per riunire i membri della loro razza e riportare alla gloria il loro impero. Gli Zandalari ricostruirono le città perdute di Zul'Gurub e Zul'Aman, dando avvio a sanguinose incursioni nei territori che una volta erano sotto il loro controllo. Il crescente esercito dei Troll, con l'intento di muovere guerra alle altre razze di Azeroth, si scontrò però con il volere di Vol'jin, della Tribù Lanciascura, che impedì il massacro reclutando i migliori campioni di Orda e Alleanza e guidandoli all'assalto delle antiche città.L'Ora del Crepuscolo e la caduta di Alamorte
Deciso a tutto pur di portare l'Ora del Crepuscolo,la fine di ogni cosa su Azeroth, Alamorte e gli eserciti degli Dei Antichi assediano il Tempio della Lega dei Draghi a Dracombra. Le armate dell'Alleanza e dell'Orda,aiutate da valorosi eroi sconfiggono i generali degli Dei Antichi. Gli Aspetti comprendono che l'unico modo per fermare il Devastamondi sia utilizzare l'Anima del Drago, potentissimo manufatto che gli eroi riusciranno a recuperare nell'Occhio dell'Eternità dopo aver fermato Hagara,un'altra alleata di Alamorte. Dopo aver sconfitto il drago del crepuscolo Ultraxion e aver fatto fuggire il distruttore verso il Maelstrom, Thrall e gli ultimi difensori di Azeroth salgono a bordo della cannoniera Fuoco Celeste per inseguirlo prima che riesca a rientrare a Rocciafonda. Gli eroi si precipitano proprio sopra la spina dorsale dell'enorme drago per rimuovere la corazza di elementio e permettere a Thrall di colpirlo nuovamente con l'Anima del Drago. Neltharion precipita terribilmente ferito nel Maelstrom e quando sembra che la sua fine sia ormai giunta,egli si ridesta,completamente corrotto dagli spaventosi poteri degli Dei Antichi, incendiando i cieli di Azeroth. Gli Aspetti si uniscono al combattimento e permettono agli eroi di sopravvivere al brutale scontro. Poco prima che egli scagli il Cataclisma finale, Alexstrasza, Kalecgos, Ysera e Nozdormu incanalano tutto il loro potere nell'artefatto che con un purissimo fascio di energia annienta infine il grande guardiano della terra Neltharion. Gli Aspetti perdono i loro poteri,avendo adempiuto al loro dovere di proteggere il mondo nella sua ora più oscura. Alexstrasza annuncia infine che è finalmente iniziata l'Era dei Mortali, oltre a comunicare a Thrall che sta per diventare padre.Continua con la settima parte: l'era dei mortali!
lunedì 12 gennaio 2015
Parte V: dalla riapertura dei conflitti alla rinascita del Concilio di Tirisfal
La riapertura delle ostilità
La Terza Guerra e il periodo successivo ad essa, diedero una svolta decisiva al nuovo panorama politico. Gli elfi della notte, costretti a fare i conti con la loro mortalità e con gli altri popoli da cui prima si erano estraniati, conclusero che sarebbe stato saggio trovare degli alleati. A causa delle animosità con gli orchi per il deicidio di Cenarius, la scelta ricadde sull'Alleanza. L'Orda, dal canto suo, strinse un legame di convenienza con i Reietti, nettamente respinti dalle razze dell'Alleanza, guadagnando così un ottimo avamposto nei Regni Orientali. Similmente agli gnomi, rifugiati a Forgiardente dopo la perdita di Gnomeregan, anche i troll Lanciascura vennero scacciati dalle Isole dell'Eco dove si erano stabiliti per mano dello stregone Zalazane. Nonostante il trattato di pace firmato da Thrall e Jaina, ben presto piccoli focolai di guerra cominciarono a sorgere. Nella Forra dei Cantaguerra, tra Valtetra e le Savane Settentrionali, gli orchi del clan Cantaguerra e le Sentinelle degli elfi della notte cominciarono a darsi battaglia per il controllo della foresta. Negli Altopiani d'Arathi, nel Bacino di Arathi, i Reietti entrarono in guerra contro la Lega di Arathor, mentre nella Valle di Alterac il conflitto scoppiò fra gli orchi del clan dei Lupi Bianchi e i nani del clan Piccatonante per mere questioni di esplorazione e scavi archeologici. Nonostante tali schermaglie, comunque, Orda e Alleanza erano ancora ufficialmente in pace, per quanto questa situazione fosse traballante.La nascita della Fratellanza di Defias
Dopo la distruzione di Roccavento nella Prima Guerra, e con la sconfitta dell'Orda nella Seconda, Varian Wrynn riprese il controllo del regno di Roccavento, e fece iniziare la sua ricostruzione. Del lavoro venne incaricata la Gilda degli Scalpellini, guidata da Edwin VanCleef, che riuscì a riportare allo splendore la città; tuttavia, per motivi non del tutto chiari, la Casa dei Nobili di Roccavento rifiutò di pagare la somma pattuita. Gli Scalpellini, dopo aver dato il via a dei disordini in cui perse accidentalmente la vita la regina Tiffin (ironicamente, una delle voci che chiedevano più convintamente ai Nobili di pagare i lavoratori), lasciarono la città. Si sarebbe poi scoperto che, tanto dietro alla decisione dei nobili quanto alla morte della regina, vi era la mano di Onyxia, che si era infiltrata nella nobiltà di Roccavento sotto lo pseudonimo di Katrana Prestor.Raggiunte le Marche Occidentali, la maggioranza degli Scalpellini, ancora sotto la guida di VanCleef, si riunì nella Fratellanza di Defias, un'associazione criminale che cominciò ben presto ad espandersi a macchia d'olio in tutto il regno.
Onyxia e Nefarian
Avviandosi per una missione diplomatica a Theramore, subito prima degli eventi di World of Warcraft, re Varian Wrynn venne rapito da Onyxia, e venne dato per disperso. Il giovanissimo principe, Anduin Wrynn, venne incoronato re, sostenuto da due reggenti, Bolvar Domadraghi e Katrana Prestor (la stessa Onyxia sotto spoglie umane). Con un incantesimo, Onyxia "sdoppiò" il re, facendo ritornare a Roccavento la sua metà più buona e malleabile, e intendendo eliminare l'altra, più aggressiva e decisa; questo secondo Varian però riuscì a fuggire, e dopo una serie di peripezie apprese la realtà dei fatti e si ricongiunse con l'altra sua metà. I due Varian riuscirono a fondersi nuovamente in uno solo, e con l'aiuto di Jaina Marefiero raggiunsero il covo di Onyxia nelle Acquemorte, uccidendola. Senza Onyxia a distrarre il governo di Roccavento, le attività di suo fratello Nefarian vennero ben presto scoperte: il drago nero aveva sottomesso l'Orda Oscura nel Massiccio Roccianera, e aveva sperimentato con le uova di drago creando lo Stormo cromatico. Raggiunto da avventurieri, anche Nefarian venne ucciso.
I Ferroscuro e Ragnaros
Sotto la guida di re Dagran Thaurissan e sempre sotto il dominio di Ragnaros, il Signore Elementale del Fuoco, i nani del clan Ferroscuro avevano costruito, nelle profondità del Massiccio Roccianera, la loro città di Forgiascura. Da lì, i Ferroscuro avevano combattuto contro l'Orda Oscura, che risiedeva ai livelli superiori del monte, nel contempo complottando contro il regno di Forgiardente.Tempo dopo la Terza Guerra, i Ferroscuro riuscirono nell'impresa di rapire la principessa di Forgiardente, Moira Barbabronzea, figlia di re Magni. Magni inviò degli avventurieri a Forgiascura, i quali misero a ferro e fuoco la città e uccisero Thaurissan, scoprendo tuttavia che Moira era innamorata di lui e che, oltretutto, portava in grembo suo figlio; furibonda per l'uccisione di Thaurissan, la principessa rifiutò di tornare a Forgiardente.
Non troppo tempo dopo la caduta di Ferroscuro anche il covo di Ragnaros venne attaccato da avventurieri, ed egli venne bandito nel suo reame, le Terre del Fuoco.
Atal'Hakkar, Zul'Gurub e la caduta di Hakkar
In un periodo non ben precisato, secoli dopo la Frattura, gli imperi un tempo fiorenti dei troll, ridotti a dei moncherini, cercavano disperatamente di resistere; il più meridionale, l'impero dei troll Gurubashi, cercò aiuto nei loa, e alla sua chiamata rispose il dio del sangue Hakkar. Anche se col suo aiuto l'impero rifiorì, egli domandava continui e sempre più numerosi sacrifici di sangue, fino a che la popolazione non diede il via a una guerra civile: Hakkar venne bandito dal piano e i suoi sacerdoti, gli Atal'ai, vennero scacciati nella Palude del Dolore. Lì ripresero ad evocare il loro dio, contrastati dai draghi verdi di Ysera, che inviò sul luogo anche il suo consorte Eranikus; i loro piani vennero infine mandati all'aria da avventurieri infiltratisi nel loro tempio.Nel frattempo, nella Valle di Rovotorto, senza Hakkar l'impero Gurubashi si era nuovamente sfaldato, quindi i troll ritornarono sui loro passi e cercarono di evocarlo nuovamente, con l'aiuto degli Atal'ai superstiti; il dio del sangue venne così riportato ad Azeroth, e riuscì a sottomettere anche i loa di altre tribù. Nuovamente l'intervento di avventurieri, inviati dai troll Zandalari, ribaltarono la situazione, bandendo Hakkar per la seconda volta.
La Seconda Guerra delle Sabbie Mobili
Circa mille anni dopo la prima Guerra delle Sabbie Mobili, i silitidi riuscirono ad evadere da Ahn'Qiraj; ciò mise in allarme l'Orda, l'Alleanza e il Circolo Cenariano, che si riunirono in un unico esercito, la "Forza di Kalimdor", capeggiato da Varok Faucisaure, per fronteggiare il pericolo imminente. Un'elfa della notte, Shiromar, ricostruì lo Scettro delle Sabbie Mobili, con il quale aprì il Vallo dello Scarabeo, dando inizio al conflitto, che vide una nuova, rovinosa, sconfitta per i qiraji e persino la morte del loro signore, il Dio Antico C'Thun.Naxxramas e i Mograine
Dopo che Alexandros Mograine era morto a causa del tradimento di suo figlio Renault, egli era stato resuscitato da Kel'Thuzad, che ne fece il suo più grande cavaliere della morte, armato inoltre della spada Brandicenere, corrotta dal gesto malvagio di Renault. L'altro figlio di Alexandros, Darion, riuscì a penetrare a Naxxramas e a sconfiggere suo padre, portando via la spada: raggiunto suo fratello al Monastero Scarlatto, lo spirito di Alexandros uscì dalla spada uccidendo Renault. Tirion Fordring disse a Darion che solo un atto di amore più grande del tradimento di Renault poteva redimere la spada e suo padre, così, durante una battaglia contro il Flagello alla Cappella della Luce, Darion si uccise con Brandicenere: così facendo sterminò i non morti presenti e purificò l'anima di Alexandros, ma dannò sé stesso, diventando a sua volta un cavaliere della morte.Kel'Thuzad, unico superstite di tale battaglia, si ritirò di nuovo a Naxxramas, da dove, fra l'altro, aveva cominciato a raccogliere i pezzi del bastone magico Atiesh per ricostruirlo. Da lì il lich inviò altre necropoli ad attaccare le città dell'Orda e dell'Alleanza. Sotto la direzione dell'Alba d'Argento e della Fratellanza della Luce, un gruppo di avventurieri attaccò la necropoli, uccidendo il lich e ponendo fine all'attacco. Il suo filatterio venne consegnato a padre Inigo Montoy, un membro della Fratellanza della Luce, che però tradì riconsegnandolo al Flagello. Kel'Thuzad fu quindi in grado di rinascere e, dopo ciò, fece spostare la necropoli a Dracombra, più vicino alle terre del Re dei Lich.
La Guerra nelle Terre Esterne
Forte Tempesta e il viaggio della Exodar
Nel frattempo, nelle Terre Esterne, Illidan e le sue forze continuavano a guadagnare potere: il principe Kael'thas Solealto e i suoi elfi del sangue, alleati di Illidan, presero d'assalto una fortezza dei naaru, Forte Tempesta: A'dal, leader dei naaru, aveva previsto il furto e al Forte era rimasto di guardia un solo naaru, M'uru, che Kael'thas catturò e fece inviare a Lunargenta. Nello stesso periodo, un contingente elfico inviato ad assediare Shattrath disertò, schierandosi dalla parte dei difensori e formando la fazione dei Veggenti.Di lì a poco, Velen stesso guidò un vasto gruppo di draenei contro Forte Tempesta, riuscendo a prendere il controllo di una delle sue strutture stallite, la Exodar, con la quale i draenei abbandonarono le Terre Esterne. A causa di un sabotaggio da parte degli elfi del sangue ancora a bordo, l'astronave finì per schiantarsi proprio ad Azeroth, sull'Isola di Brumazzurra, al largo di Rivafosca. Incontratisi con gli elfi della notte, i draenei furono invitati ad unirsi all'Alleanza, proposta che venne accettata.
La nascita dei Cavalieri del Sangue e l'entrata degli elfi del sangue nell'Orda
Contemporaneamente, Kael'thas aveva inviato a Lunargenta un emissario, il Gran Magistro Rommath, assieme al naaru catturato, M'uru. Rommath impartì agli elfi del sangue gli insegnamenti di Kael'thas, mostrando loro come saziare la sete di magia drenando l'energia dai demoni; lo stesso procedimento venne applicato verso M'uru, permettendo agli elfi del sangue di utilizzare il potere della Luce Sacra di cui la creatura era infusa: sotto la guida di Dama Liadrin venne quindi formato l'ordine dei Cavalieri del Sangue, il corrispettivo dei paladini per gli elfi del sangue.Di lì a poco, Lor'themar Theron, il reggente di Lunargenta, venne contattato da Sylvanas Ventolesto, la regina dei Reietti, che offrì aiuto agli elfi del sangue per estinguere la presenza del Flagello a Quel'Thalas e propose loro di entrare a far parte dell'Orda, poiché l'Alleanza li aveva rifiutati. Grazie all'operato dei Tranquillien, una fazione composta da elfi del sangue e Reietti con base nelle Terre Fantasma, il Flagello e Dar'Khan Drathir, che ne controllava le forze nell'area, vennero quindi distrutti; dopo ciò, l'ammissione degli elfi del sangue nell'Orda venne formalizzata dallo stesso Thrall.
La riapertura del Portale Oscuro
Pressoché in contemporanea a questi eventi, Kazzak, un potente demone al servizio di Archimonde durante la Terza Guerra e che da allora si era ritirato nelle Terre Devastate, trovò un artefatto di enorme potere, con il quale riuscì a riaprire il Portale Oscuro: lui fece ritorno nelle Terre Esterne, lasciando in sua vece il Gran Signore Kruul, e innumerevoli demoni cominciarono a varcare il portale, raggiungendo Azeroth. I guerrieri di Guardiafatua, supportati dall'Alba d'Argento e anche dall'Orda e dall'Alleanza, riuscirono a respingere gli invasori, guadagnando terreno anche dall'altra parte del Portale.L'avanzata nelle Terre Esterne e la caduta di Illidan
Nelle Terre Esterne vennero alla luce molti fatti. Innanzitutto, molti eroi dell'Alleanza dati da tempo per dispersi vennero ritrovati sani e salvi, tra cui Danath Cacciatroll, Kurdran Granmartello e Khadgar; quest'ultimo era diventato capo di Shattrath insieme al naaru A'dal. La parte di Orda ancora nelle Terre Esterne aveva poi ritrovato gli ultimi orchi completamente incorrotti, i "Mag'har", i quali si erano uniti ad essa.Illidan e le sue forze stavano rapidamente guadagnando potere: Vashj aveva ottenuto il controllo pressoché totale sulle Paludi di Zangar, dalle quali stava drenando tutta l'acqua, immagazzinandola nella sua Caverna di Sacrespire: la strega del mare e i suoi servitori vennero uccisi da avventurieri, riportando l'equilibrio a Zangar. Kael'thas, che con le sue forze si era stabilito nella Landa Fatua e ne stava raccogliendo tutta l'energia magica, venne a sua volta, apparentemente, ucciso da avventurieri.
Illidan, da quando si era ritirato nelle Terre Esterne dopo il fallimento a Corona di Ghiaccio, aveva incluso molte altre forze nel suo esercito, preparandosi per la vendetta di Kil'kaeden: oltre ai naga di Vashj e agli elfi del sangue di Kael'thas, aveva schiavizzato molti draenei Corrotti e draghi di alafatua, oltre ad aver preso il controllo dell'Orda Demoniaca, i cui membri aveva trasformato in vilorchi usando il sangue di Magtheridon. I nuovi arrivati sventarono molti dei piani di Illidan; inoltre, Akama era deciso a tradirlo, e dopo aver accuratamente pianificato il tutto, con l'aiuto di alcuni avventurieri e di Maiev Cantombroso attaccò il Tempio Nero, riuscendo nell'impresa di uccidere Illidan.
Il tradimento di Kael'thas e la rinascita del Pozzo Solare
Sopravvissuto alla sua sconfitta a Forte Tempesta, Kael'thas, ormai divenuto un "miserabile", riorganizzò le proprie forze e fece ritorno ad Azeroth. Assaltò i quartieri dei Cavalieri del Sangue a Lunargenta, rapendo M'uru e Anveena Teague, e prese il controllo dell'Isola di Quel'Danas, da dove cominciò i preparativi per evocare Kil'jaeden ad Azeroth.Grazie all'aiuto dell'Offensiva del Sole Infranto, gli elfi del sangue riuscirono a sconvolgere di nuovo i piani di Kael'thas, stavolta uccidendolo per davvero. L'attenzione degli elfi e dei loro alleati si rivolse quindi verso Kil'jaeden, che venne affrontato proprio nella sede del Pozzo Solare; lì Anveena usò tutto il proprio potere contro di lui, sacrificandosi per permetterne la sconfitta.
Dopo questi eventi, il profeta Velen, utilizzando il cuore di M'uru, riattivò il Pozzo Solare con il potere della Luce Sacra, indirizzando gli elfi del sangue verso la fine della loro dipendenza dalla magia.
L'attacco di Zul'Aman
Ritiratosi a Zul'Aman dopo la Seconda Guerra, Zul'jin aveva fatto uso di magie oscure per ricostruire il suo esercito. Mentre l'Orda e l'Alleanza erano impegnate nelle Terre Esterne, Zul'Aman venne invasa da cercatori di tesori, che riaccesero l'odio del capo troll verso il mondo esterno: Zul'jin dichiarò così guerra ad entrambe le fazioni.Con l'aiuto del taumaturgo Malacrass, Zul'jin riuscì a schiavizzare gli spiriti dei quattro Loa degli Amani, tuttavia venne ucciso da avventurieri.
I draghi di alafatua e il risanamento di Malygos
Poco dopo questi eventi, Tyrygosa portò alcuni draghi di alafatua al Nexus, la dimora di Malygos nella Tundra Boreale, nel tentativo di ridargli le energie di cui i vilorchi li avevano privati. L'eccessiva energia magica assorbita però li fece impazzire, facendoli rivoltare contro i draghi blu; Malygos, risvegliandosi proprio in quel momento, nella sua follia scambiò i draghi di alafatua per manifestazioni del potere del Nexus, assorbendoli. La loro essenza permise all'Aspetto della Magia Malygos di riprendersi in parte dalla sua millenaria pazzia.Sintharia e i draghi del crepuscolo
Nei recessi di Grim Batol, Sintharia, la consote di Alamorte, era riuscita a ricomporre l'Anima dei Demoni dai suoi frammenti, ed aveva anche catturato un drago di alafatua sfuggito a Malygos, Zzeraku. Con l'Anima, altri artefatti e l'energia di Zzeraku, Sintharia fece esperimenti su delle uova di drago, creando i primi draghi del crepuscolo. I suoi piani vennero tuttavia sconvolti da Kalecgos, Korialastrasz, Rhonin, Vereesa Ventolesto, Iridi e un manipolo di altri personaggi, che riuscirono a distruggere l'Anima, e ad uccidere poi Sintharia.Med'an e la rinascita del Concilio di Tirisfal
Formatosi prima degli eventi del "Wrath of the Lich King" per affronatare Cho'Gall e i suoi maestri (gli Dei Antichi). Azeroth scarseggiava di eserciti, poichè che tutti erano concentrati su Nordania e sul Flagello. Siccome la minaccia non sarebbe comunque stata alla portata degli eserciti, si decise di intervenire con la magia.La decisione di riformare il Concilio di Tirisfal fu presa all'Isola di Theramore da tre persone,
Aegwynn, Jaina Marefiero, e Meryl Winterstorm, dopo aver salvato Med'an da Cho'Gall.
Pianificarono di chiamare altre 4 persone: Maraad, Khadgar, Broll Orsomanto, e Thrall; con le azioni di Malygos che intralciavano la magia su tutto il mondo, decisero di includere praticanti di altre magie come quella divina e della natura. Per questo chiesero anche l'aiuto da parte del Sommo Sacerdote nano Rohan, dello gnomo inventore Krank Axeljink e dell' Arcidruido tauren Hamuul Runetotem. Thrall e Khadgar declinarono l'invito ma al loro posto nominarono Reghar Earthfury e Dalynnia Wrathscar per servire il Concilio.
Prossimamente la sesta parte: le guerre a Nordania e il Cataclisma
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