martedì 24 febbraio 2015

Parte VI: le guerre a Nordania e il Cataclisma

Il risveglio del Re dei Lich

Un nemico rimasto sopito si risvegliò: il Re dei Lich. Sei anni dopo essere fuso con il Re dei Lich, lo spirito di Arthas aveva ottenuto il dominio completo su tale entità, distruggendo lo spirito di Ner'zhul. Una delle sue prime azioni fu quella di lanciare la piaga della non morte su Kalimdor e i Regni Orientali, e poi spedire il Flagello ad attaccare Orgrimmar e Roccavento. Grazie all'aiuto dei sacerdote dell'Alba d'Argento la piaga venne tenuta sotto controllo il tempo necessario grazie agli sforzi della vescova Lazaril e del Gran Speziale Putress di trovare una cura; anche le armate non morte vennero respinte dall'Alleanza e dall'Orda, che si prepararono quindi a salpare per Nordania per fare guerra al Re dei Lich. Tutto ciò avveniva secondo i piani di quest'ultimo, che intendeva attirare a lui potenti eroi e metterli al suo servizio.

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La Battaglia della Cappella della Luce

Nello stesso periodo, il Re dei Lich fece muovere la necropoli di Acherus, dove i nuovi cavalieri della morte venivano addestrati sotto l'occhio vigile di Darion Mograine, nell'Enclave Scarlatta, bastione della Crociata Scarlatta. Sterminata l'Enclave Scarlatta, i cavalieri della morte di Acherus si mossero in forze contro la vicina Cappella della Luce, sede principale dell'Alba d'Argento. Grazie a Tirion Fordring, uscito allo scoperto, e allo spirito di Alexandros Mograine apparso a suo figlio da dentro Brandicenere, le sorti della battaglia volsero in favore dei difensori; a quel punto lo stesso Re dei Lich scese in campo, rivelando che i cavalieri di Darion erano stati mandati in battaglia verso morte certa solo per stanare Tirion. Realizzando questo tradimento, Darion e i suoi cavalieri si schierarono contro il Re dei Lich, Tirion purificò Brandicenere e costrinse il Re dei Lich alla ritirata.
Dopo la battaglia, Tirion Fordring unì ciò che restava della Mano d'Argento all'Alba d'Argento, creando la Crociata Argentea, e Mograine costituì la fazione dei Cavalieri della Spada d'Ebano, giurarando vendetta contro il Re dei Lich; entrambe le forze partirono quindi verso di Nordania.



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La Guerra del Nexus

Un' altra battaglia si avvicinava anche su un diverso fronte. L'Aspetto Draconico della magia, Malygos, apparentemente curato della sua follia da Tyrygosa, aveva decretato che era troppo pericoloso consentire ai mortali di utilizzare la magia, e che quindi questa gli andava tolta, in un modo o nell'altro.
Lo stormo blu, quindi, su ordine del suo signore, cominciò a privare i mortali della magia, con lo scopo di tenerla sotto il loro esclusivo controllo; sebbene i motivi di Malygos non fossero del tutto errati, i metodi che stava utilizzando per conseguirli minavano la stabilità del mondo, e andavano fermati. Alexstrasza e gli altri draghi tentarono di trovare un accordo su questo punto, ma Malygos rispose attaccando il Tempio della Lega dei Draghi. Di conseguenza, la Lega dei Draghi fu costretta a scendere in campo contro lo stormo blu, ben presto seguita dal Kirin Tor, che arrivò a spostare l'intera città di Dalaran nella Foresta di Cristallo per agire da più vicino.
Dopo numerosi scontri, in cui persero la vita membri di entrambi gli schieramenti, degli avventurieri, aiutati da Alexstrasza, riuscirono a raggiungere Malygos nel suo Nexus, uccidendolo.

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La guerra contro il Re dei Lich

Le forze dell'Orda e dell'Alleanza, nonché di altre fazioni, cominciarono a combattere quelle del Re dei Lich su più fronti; nel Fiordo Echeggiante venne attaccato Forte Utgarde, base principale dei vrykul, portando alla morte del loro re Ymiron; nei Colli Bradi, altri avventurieri smantellarono il Culto dei Lupi, uccidendone i maggiori leader fra i quali un redivivo Arugal.
Diverse battaglie importanti vennero combattute a Dracombra: i nerubiani inviarono degli avventurieri dentro Azjol-Nerub, dove venne sconfitto Anub'arak, e la necropoli di Naxxramas venne assediata, portando alla sconfitta di Kel'Thuzad. Il Re dei Lich attaccò i santuari sacri dei draghi, con l'intento di resuscitare i loro morti al suo servizio, piano che venne bloccato anche in questo caso da avventurieri.

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La Battaglia di Angrathar, il Cancello dell'Ira

La prima battaglia davvero significativa contro le forze del Re dei Lich a Nordania fu quella che occorse ai piedi di Angrathar, il Cancello dell'Ira, al confine tra Dracombra e Corona di Ghiaccio; l'Alleanza e l'Orda, guidate rispettivamente da Bolvar Domadraghi e da Dranosh Faucisaure, scesero in campo contro il Flagello, alla cui testa si mise il Re dei Lich in persona. Il Re dei Lich arrivò appena ad uccidere Faucisaure che un contingente di Reietti guidato dal Gran Speziale Putress, bombardò il campo di battaglia con una nuova, letale, versione della piaga della non morte, che sterminò tanto i viventi (sia Orda che Alleanza, compreso Fordragon) quanto i non morti, indebolendo considerevolmente anche il Re dei Lich, che si ritirò nella sua cittadella. La zona venne raggiunta subito dopo da Alexstrasza e dai suoi draghi rossi, che purificarono tutto con il fuoco.

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La Battaglia per Sepulcra

Al tradimento di Putress alla Battaglia di Angrathar, ne era corrisposto uno identico anche a Sepulcra: il nathrezim Varimathras, che aveva complottato con la Legione fin dalla sua "sottomissione" a Sylvanas, aveva scoperto le sue carte e un'orda di demoni aveva invaso la città; la stessa regina-banshee era riuscita a malapena a sfuggire al massacro. Sepulcra venne quindi assediata sia dalle forze dell'Orda che da quelle dell'Alleanza; le prime, entrando dall'accesso principale guidate da Thrall, Sylvanas e Varok Faucisaure, riuscirono ad uccidere Varimathras, mentre le seconde, guidate da Varian e Jaina, passando dai canali, uccisero Putress. Incontratesi nella sala del trono, le due armate fecero per scontrarsi, cosa che Jaina impedì teletrasportado tutti i membri dell'Alleanza di nuovo a Roccavento. Con questa battaglia, la guerra fredda fra Orda e Alleanza sfociò nella dichiarazione di guerra aperta da parte di Varian.

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Scontri intermedi

Nei Colli Bradi, degli avventurieri vengono raggirati da Drakuru, un troll schierato con il Flagello, razziando il Forte di Drak'Tharon e distruggendo così le ultime speranze di resistenza dell'impero di Zul'Drak contro i non morti; Drakuru divenne un cavaliere della morte, prendendo il controllo di Zul'Drak, ma venne affrontato dagli stessi avventurieri che aveva ingannato e punito per il suo fallimento con la morte dallo stesso Re dei Lich
A Corona di Ghiaccio, i Cavalieri della Spada d'Ebano riuscirono a conquistare una fortezza del Flagello, la Volta dell'Ombra. Successivamente, le forze del Verdetto Cinereo lanciarono un assalto alla Cattedrale dell'Oscurità, dove Tirion Fordring riuscì a distruggere il cuore di Arthas, infliggendo al Re dei Lich un grave danno.

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Il Torneo d'Argento

Nel tentativo di unire Orda e Alleanza, Tirion Fordring crea il Torneo d'Argento nel Colosseo del Vendicatore.Lo scopo era di creare truppe addestrate in grado di sconfiggere il Re dei Lich in piccoli gruppi, impedendo il rafforzamento del Flagello. Dopo la sconfitta di un infliltrato del Flagello, Il Cavaliere Nero, il torneo raggiunge il suo scopo creando numerosi eroi forti e valorosi; Il torneo termina con la morte di Anub'arak, dimostrando come gli eroi del Colosseo fossero in grado di sconfiggere il Re dei Lich.

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La sconfitta del Re dei Lich

Dopo il torneo, sia l'Orda che l'Alleanza tentarono una spedizione per distruggere il Re dei Lich. Guidati rispettivamente da Sylvanas Ventolesto e da Jaina Marefiero, gli avventurieri riuscirono a raggiungere la camera di Gelidanima, dove lo spirito di Uther li informò che avrebbe sempre dovuto esistere un Re dei Lich, altrimenti il Flagello, privo di controllo, avrebbe devastato il pianeta; furono poi costretti alla fuga dal Re dei Lich stesso.
Venne quindi lanciato un attacco da parte del Verdetto Cinereo, sotto la guida di Tirion Fordring. Giunto al Trono Ghiacciato, gli eroi al suo seguito vennero facilmente uccisi dal Re dei Lich, ma Tirion fu in grado di spezzare Gelidanima con un colpo di Brandicenere, liberando gli spiriti in essa imprigionati: lo spirito di Terenas resuscitò quindi gli avventurieri caduti, che quindi uccisero il Re dei Lich. Tuttavia, come lo spirito di Uther aveva già spiegato, anche Terenas ripeté che era necessario che qualcuno prendesse il posto di suo figlio Arthas: per il compito si fece avanti Bolvar Domadraghi - che dopo la battaglia di Angrathar era stato riportato in vita dal Re dei Lich, che però non era riuscito a piegarlo al suo volere. Tirion incoronò così Bolvar, lasciandolo al suo eterno incarico di tenere il Flagello a freno.

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Ulduar: Loken, Thorim e la caduta di Yogg-Saron

Nelle Cime Tempestose, Brann Barbabronzea scopre la prigione perduta di Ulduar, confermando che la saronite non è altro che il sangue di Yogg-Saron e che il Dio Antico è rinchiuso proprio laggiù. Avventurieri di tutte le fazioni si precipitano a Ulduar per sconfiggere Yogg-Saron e per aiutare i Terrigeni. Dopo cruenti scontri contro costrutti e creature semimeccaniche corrotte dal dio antico stesso, gli avventurieri uccidono Yogg-Saron con l'aiuto degli osservatori Titani.

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Operazione: Gnomeregan

Prima del Cataclisma, gli gnomi, con l'aiuto dell' Alleanza, lanciarono un assalto a Gnomeregan nel tentativo di liberare la capitale persa da tempo. Questa operazione fu chiamata con il nome in codice: Operazione: Gnomeregan. L'operazione si concluse con successo, in quanto furono in grado di riconquistare la superficie di Gnomeregan e parte della città, una zona che chiamarono Nuova Tinkertown. Gli gnomi guadagnarono terreno nella città e aiutarono a curare i lebbrosi portandoli in superficie; infine riuscirono  ad uccidere uno dei luogotenenti più importanti di Thermaplugg.

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La gloria dei Lanciascura: la riconquista delle Isole Echo


Dopo molti tentativi da parte di alcuni avventurieri di bonificare le Echo Isles, Vol'jin mise a punto un piano per sconfiggere Zalazane e recuperare così le isole per i troll Darkspear. Per portare questo piano al successo, cercò aiuto dai Loa che ancora aiutano i Darkspear e gli altri membri dell'Orda.
Il piano andò a buon fine e le Isole Echo ora sono la patria dei troll Lanciascura.


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La distruzione

Orda e Alleanza si trovano in un conflitto dichiarato, nonostante gli scontri siano ancora limitati grazie all'azione pacificatoria di Thrall e Jaina Marefiero. Ma l'Orda soffre la fame, e in tutto il mondo si registrano scosse di terremoto di crescente intensità.
Dei cultisti appaiono fuori e dentro le maggiori città, predicando l'arrivo della fine del mondo e la necessità di unirsi al culto. Gli sciamani del Circolo della Terra infiltrano numerosi avventurieri nel culto scoprendo che fa parte del Martello del Crepuscolo. Mentre si cerca di contrastare il culto chiudendo le città e controllando i cittadini in modo da eliminare eventuali cultisti, numerosissimi portali si aprono nelle città ed elementali infuriati ne escono fuori con lo scopo di radere al suolo ogni cosa. Aiutiati dagli sciamani del Circolo della Terra, avventurieri ed eroi delle fazioni sconfiggono gli elementali e salvano le città.

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Elementali di terra e fuoco ad Orgrimmar



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Elementali d'aria e acqua a Stormwind 

Cambio di leadership nell'Orda

Dopo aver scoperto che gli elementi non rispondevano più alle richieste degli sciamani, Thrall decide di partire per Nargrand al fine di parlare con la Grande Madre Geyah. Per non lasciare l'Orda senza un valido capo, Thrall nomina Garrosh Malogrido come Capo temporaneo di tutta l'Orda.
A Valtetra, un pacifico concilio di Druidi, riunitosi per riaprire gli scambi commerciali tra Orchi ed Elfi della notte, interrotti dopo il massacro di un gruppo di elfi nelle stesse foreste, si conclude con la morte di tutti i druidi ad eccezione di Hamuul Totemrunico ad opera di misteriosi Orchi.
Hamuul, ritornato a Picco del Tuono, racconta tutto a Cairne Zoccolo Sanguinario il quale, cieco per la rabbia, sfida al Mak'gora Garrosh, il quale accetta. Maghata Totemtruce avvelena la lama di Garrosh, Urloatroce, e Garrosh ferisce mortalmente Cairne con un colpo di striscio. Inconsapevole di ciò, Garrosh proclama la sua vittoria.Ma il piano di Magatha si è già messo in moto. Con un "attacco lampo" Magatha prende il controllo di Picco del Tuono e uccide tutti i Tauren di rilievo nella città. Baine Zoccolo Sanguinario, che era al villaggio Bloodhoof, ancora ignaro di tutto, viene salvato da Stormsong, sciamano dei Totemtruce. Baine fugge e, dopo aver chiesto aiuto a Jaina Marefiero, raduna numerosi mercenari, simpatizzanti e Tauren che lo aiutano a liberare Picco del Tuono ed esiliare Maghata.

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La riunificazione dei nani

Magni Barbabronzea, dopo la distruzione di Kharanos a causa dei terremoti, decide di utilizzare un antico incantesimo dei terrigeni per scoprire come risolvere il problema dei terremoti: i nani apprendono quindi le antiche usanze dello sciamanesimo dei terrigeni ma Magni si trasforma in diamante lasciando i nani senza un capo. Dopo l'occupazione dei Ferroscuro, si decide di affidare la gestione del governo a Moira Barbabronzea, Falstad Granmartello e Muradin Barbabronzea.

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Il Cataclisma


Drek'Thar predisse: « La terra verserà lacrime e il mondo andrà in pezzi! »

E così è stato. La situazione diventa piuttosto tesa. L'Orda è divisa e l'Alleanza in preda a forti contrasti interni. Ma qualcosa di molto più pericoloso era in attesa. Neltharion, l'Aspetto della Terra, fuoriesce dalla prigione di Rocciafonda scatenando il Cataclisma su Azeroth. Alamorte è tornato e la geografia stessa del mondo è sconvolta per sempre, gigantesche fratture si aprono ovunque, terre da tempo dimenticate risorgono, isole vengono inghiottite nel mare, dighe crollano e foreste bruciano. Egli provoca inoltre l'eruzione del vulcano dell'isola di Kezan, che costringe i goblin a fuggire dall'isola. Durante la fuga si ritrovano però in un conflitto a fuoco dove navi dell'Alleanza attaccano e distruggono nientemeno che la Furia di Draka, la nave su cui viaggiava Thrall mentre si dirigeva al Gigantesco Vortice. Dopo aver salvato Thrall, i goblin si uniscono all'Orda.

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Il cartello di Acqualorda e l'Orda


Dopo il cataclisma si risvegliò un vulcano sulla loro isola natale. Uno dei principi commerciali dei goblin, Gallywix, si rese conto che avrebbe potuto fare soldi con i goblin in preda al panico, gli permise così di salire al sicuro sulla sua nave, per poi, successivamente, venderli in schiavitù. Un piano intelligente, fino a che non si imabtterono in un fuoco incrociato navale tra una flotta dell'Alleanza e una nave dell' Orda. I sopravvissuti al naufragio finirono sulle Isole Perdute al largo della costa di Kalimdor, dove scoprirono che la fitta giungla dell'isola ospitava molti misteri e più di un paio di sorprese spiacevoli.
Lì, i goblin di Kezan trovarono un nuovo nemico: l'Alleanza. In questa fazione non riuscirono a scendere a patti perciò alcuni principi del commercio persero la loro neutralità. Riforgiarono così vecchi patti con i loro alleati di una volta, l'Orda, che li accolse a braccia aperte. Assicurate le loro relazioni con l'orda, l'eroe degli Orchi più rispettato, Thrall, diede loro la sua sicurezza personale che Azshara sarebbe stata data al cartello Acqualorda con Gallywix riformato come leader. Attraverso la sua promessa i goblin avrebbero trasformato Azshara in una meraviglia tecnologica.

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Gli worgen e l'assedio di Gilneas

Poco tempo prima del Cataclisma, Gilneas, appena reduce dalla guerra civile, era stata investita da una nuova minaccia. Gli worgen, che Arugal aveva evocato per sconfiggere il Flagello, avevano finito per infestare la Selva Pinargento e l'arcimago, impazzito, si era ritirato nel Forte di Zannascura, dove era stato ucciso da avventurieri: le sue creature, tuttavia, erano riuscite a penetrare a Gilneas, contaminando molti fra la popolazione con la Maledizione degli Worgen, fra cui lo stesso Mantogrigio.
Il Cataclisma avvenne proprio mentre Mantogrigio - tenendo nascosta al popolo la sua condizione di worgen - tentava di contrastare la diffusione della Maledizione a Gilneas; su comando dell'Orda, i Reietti assediarono il regno, e i gilneani si trovarono presi tra due fuochi. Grazie all'aiuto degli elfi della notte e di Darius Crowley venne trovata una cura che permetteva agli worgen di mantenere la propria mente intatta, però la popolazione dovette essere evacuata a Teldrassil, dove gli worgen entrarono a far parte dell'Alleanza (di nuovo, dopo 28 anni). A lottare per riconquistare il regno rimase la resistenza gilneana, capeggiata da Crowley.

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La guerra a Gilneas e Pinargento

Il cataclisma causò la rottura delle porte del Muro Greymane, segnando così la fine dell'isolamento di Gilneas dal resto di Azeroth. Grazie agli eventi nella battaglia di Angrathar, i Reietti furono sotto una cattiva luce con il resto della Orda e la leadership, ora controllata da Garrosh Hellscream ordinò a Sylvanas Windrunner di rivendicare Gilneas così che l'Orda potesse avere un porto nella parte sud di Lordaeron.
Le navi della Marina Militare dei Reietti avviarono un bombardamento sulla città costiera di Duskhaven e le sue cascine circostanti mentre altri soldati Reietti si riversavano dalle navi, sui territori gilneiani. Gli Worgen, ora curati dalla maledizione, agirono sotto il comando del Principe Liam Greymane, che assalì le navi e uccise i loro capitani, liberando poi un branco di mastini sul comandante della zona, Dark Ranger Thyala. Nonostante la vittoria, ci fu un prezzo. La terra, già indebolita dai bombardamenti, cominciò a spaccarsi sotto la furia del Cataclisma, e l'evacuazione di Duskhaven fu messa in atto prima che la città si consumasse completamente. I superstiti fuggirono a Greymane Manor, per poi andare verso l'interno - dentro Blackwald.

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Rinascita e caduta della Fratellanza di Defias

Nonostante l'annientamento quasi totale della leadership dei Defias, tra cui Edwin VanCleef, i Defias tornarono. La figlia di VanCleef, Vanessa, prese la guida della fratellanza per vendicarsi su Stormwind per aver assassinato suo padre. Sentinel Hill venne attaccata, e molti senza tetto si unirono ai Defias.

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L'assedio di Hyjal

Hyjal brucia, a causa del ritorno di Ragnaros il Signore del Fuoco, il quale si allea ad Alamorte e Al'Akir, il Signore del Vento, per distruggere il mondo. Neptulon e Therazane, invece, aiutano i mortali a contrastarlo. I naga di Vash'ir escono fuori dalle loro tane e combattono una serie di lunghissime battaglie contro i guerrieri dell'Orda e dell'Alleanza, i quali scoprono a poco a poco il loro mondo perduto.

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Le Terre del Fuoco

Ragnaros, dalle Terre del Fuoco, scatena il suo esercito contro i druidi di Hjal, i quali chiedono aiuto all'Orda ed all'Alleanza per una spedizione all'interno delle Terre del fuoco stesse, per distruggere le truppe ed i luogotenenti di Ragnaros. Dopo il fallito attacco di Lord Ryloth al santuario di Malorne, Con l'aiuto di molti avventurieri, Malfurion Stormrage pianta un particolare albero della vita dentro il reame di Ragnaros, destinato a purificare quella terra devastata. Ora è compito degli avventurieri distruggere Ragnaros ed i suoi generali, con il supporto dei Vendicatori di Hjal. Questi si avventurano all'interno delle Terre del Fuoco, ed eliminano Beth'ilac, la regina ragno, Shannox, il comandante delle truppe, Ryolith, il signore dei giganti di magma, Alysrazor la Madre degli uccelli di fuoco e Baleroc il guardiano dei cancelli. Si scontrano quindi con Fandral Staghelm, ora Maggiordomo Staghelm, e penetrano nel covo di Ragnaros, dove si scontrano con il signore del fuoco in persona. Dopo uno scontro cruento, Ragnaros viene sconfitto.

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Il conflitto a Vashj'ir

Orda e Alleanza guidati dall' Earthen Ring (da Erunak Stonespeaker) combatterono i naga ma questo non fu sufficiente per evitare l'imprigionamento di Neptulon da parte di Lady Naz'jar aiutata da Ozumat. Alcuni avventurieri entrrono nel Regno di Neptulon e combatterono i servi degli antichi Dei e la loro corruzione ormai diffusa su tutto il Trono delle Maree. A Neptulon gli fu rubato dai naga il suo artefatto più potente, il tridente, rendendolo così inerme per poi poterlo catturare.

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L'accesso a Uldum e la caduta di Al'Akir

Esploratori come Brann Barbabronzea ed Harrison Jones esplorano il mondo perduto di Uldum, dove le vestigia di una strana razza di leoni dal corpo di cavallo combattono contro dei loro simili corrotti e malvagi. Qui alcuni avventurieri affronteranno Al'Akir al Trono dei 4 Venti, dove verrà sconfitto.

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Le Alture del Crepuscolo

Alamorte vola per il mondo, attaccando Roccavento e mettendo a ferro e fuoco mezza città, dopodiché si sposta verso le Alture del Crepuscolo dove si scontra con Alexstrasza, riesce a sconfiggerla e a ferirla gravemente ma viene ricacciato e costretto alla ripresa.

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Gli Zandalari scendono in guerra

Allarmati dalle terribili perdite subite dai Troll, gli Zandalari viaggiarono in tutto il mondo per riunire i membri della loro razza e riportare alla gloria il loro impero. Gli Zandalari ricostruirono le città perdute di Zul'Gurub e Zul'Aman, dando avvio a sanguinose incursioni nei territori che una volta erano sotto il loro controllo. Il crescente esercito dei Troll, con l'intento di muovere guerra alle altre razze di Azeroth, si scontrò però con il volere di Vol'jin, della Tribù Lanciascura, che impedì il massacro reclutando i migliori campioni di Orda e Alleanza e guidandoli all'assalto delle antiche città.

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L'Ora del Crepuscolo e la caduta di Alamorte 

Deciso a tutto pur di portare l'Ora del Crepuscolo,la fine di ogni cosa su Azeroth, Alamorte e gli eserciti degli Dei Antichi assediano il Tempio della Lega dei Draghi a Dracombra. Le armate dell'Alleanza e dell'Orda,aiutate da valorosi eroi sconfiggono i generali degli Dei Antichi. Gli Aspetti comprendono che l'unico modo per fermare il Devastamondi sia utilizzare l'Anima del Drago, potentissimo manufatto che gli eroi riusciranno a recuperare nell'Occhio dell'Eternità dopo aver fermato Hagara,un'altra alleata di Alamorte. Dopo aver sconfitto il drago del crepuscolo Ultraxion e aver fatto fuggire il distruttore verso il Maelstrom, Thrall e gli ultimi difensori di Azeroth salgono a bordo della cannoniera Fuoco Celeste per inseguirlo prima che riesca a rientrare a Rocciafonda. Gli eroi si precipitano proprio sopra la spina dorsale dell'enorme drago per rimuovere la corazza di elementio e permettere a Thrall di colpirlo nuovamente con l'Anima del Drago. Neltharion precipita terribilmente ferito nel Maelstrom e quando sembra che la sua fine sia ormai giunta,egli si ridesta,completamente corrotto dagli spaventosi poteri degli Dei Antichi, incendiando i cieli di Azeroth. Gli Aspetti si uniscono al combattimento e permettono agli eroi di sopravvivere al brutale scontro. Poco prima che egli scagli il Cataclisma finale, Alexstrasza, Kalecgos, Ysera e Nozdormu incanalano tutto il loro potere nell'artefatto che con un purissimo fascio di energia annienta infine il grande guardiano della terra Neltharion. Gli Aspetti perdono i loro poteri,avendo adempiuto al loro dovere di proteggere il mondo nella sua ora più oscura. Alexstrasza annuncia infine che è finalmente iniziata l'Era dei Mortali, oltre a comunicare a Thrall che sta per diventare padre. 

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Continua con la settima parte: l'era dei mortali!









 


 

 

 



 




 



 

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