martedì 23 dicembre 2014

Parte I: dalla missione dei Titani alla Lunga Veglia

I Titani e la creazione dell'Universo

Non è chiaro come si sia realmente formato l'universo ma si suppone che una devastante esplosione cosmica abbia dato origine a svariati, se non addirittura infiniti, mondi. Ogni uno di questi mondi era immerso nella Grande Oscurità.
In seguito questi pianeti, cominciarono a popolarsi di forme di vita molto diverse tra loro.
Questa è la parte scientifica di come è stato formato l'universo; ma esiste anche una parte più mistica, dove si pensa che l'universo sia stato formato da una singola e onnipotente entità.
L'unica cosa certa è che per portare stabilità a questi mondi ancora in disordine, apparvero i Titani.
Queste gigantesche divinità dalla pelle metallica, giunsero dagli angoli più remoti del cosmo per esplorare ed infine modellare i vari mondi che incontrarono sul loro cammino.
Innalzarono montagne, scavarono oceani e soffiarono nei cieli per creare l'atmosfera.
Così misero ordine al caos. In seguito, si preoccuparono di migliorare le varie razze primitive, per far si che proteggessero i propri mondi.
I Titani erano guidati da una setta chiamata Pantheon che oltre a portare ordine nella Grande Oscurità, proteggeva i mondi dagli attacchi delle entità extra-dimensionali del Limbo Infernale.
Il Limbo era una dimensione eterea di magie del caos che si connetteva con i vari mondi; era abitato da esseri famelici il cui unico scopo era distruggere la vita e saziarsi delle energie dell'Universo vivente.
I Titani non comprendevano il bene e il male, perciò cercarono un modo per mettere fine alla minaccia dei demoni.
Per combatterli, i Titani elessero un campione, il fratello del loro capo Aman'Thul, Sargeras, dotato di immensi poteri: il suo compito era l'eliminazione dei demoni.
Sargeras si dimostrò adatto al compito. Purtroppo, dopo milioni di anni il suo continuo contatto con le creature nemiche intaccò la sua mente, portandolo a stravolgere la sua visione del mondo. Ormai completamente folle, Sargeras si allontanò dagli altri membri della sua razza e si presentò ai demoni autoproclamandosi loro signore e dio. Fondò con essi la Legione Infuocata, un esercito avente come scopo la distruzione di tutto ciò che avevano costruito i Titani, oltre che la morte di tutti gli esseri viventi non intaccati dalla follia demoniaca.

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Il mondo di Azeroth e gli Dei Antichi

Molto tempo dopo l'allontanamento di Sargeras, circa 147.000 anni prima della Prima Guerra, i Titani giunsero su un mondo sconosciuto chiamato in seguito Azeroth. Il pianeta era preda di potenti creature malvagie, gli Dei Antichi e dei loro servitori elementali, così cominciarono a lottare contro di loro.
La morte del Dio Antico Y'Shaarj, generò lo sha, l'incarnazione di tutte le emozioni negative. Capendo che gli Dei Antichi erano troppo legati ad Azeroth, e che distruggendoli avrebbero distrutto anche esso, i Titani imprigionarono i restanti Dei Antichi nelle viscere della terra, bandirono gli elementali nei piani elementali, e predisposero una serie di potenti difese per assicurarsi che non potessero più creare problemi.
I Titani cominciarono a rimodellare Azeroth come avevano fatto anche con gli altri mondi, rendendolo più adatto alla vita e posizionando al centro del continente di Kalimdor il Pozzo dell'Eternità, una grande fonte di magia.
Crearono numerose razze perché li aiutassero nel loro lavoro, giganti, terrigeni, meccagnomi, vrykul, tol'vir e mogu: tutte esse furono affette dalla Maledizione della carne, una mutazione indebolente generata dagli Dei Antichi. Finito il loro lavoro, prima di andarsene, scelsero alcuni membri della razza dei draghi per sorvegliare Azeroth, conferendo loro parte dei loro poteri, rendendoli da allora in poi noti come Aspetti Draconici.

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La caduta di Argus

Circa 25.000 anni prima della Prima Guerra l'esercito di Sargeras giunse su Argus, un mondo pieno di vita, dimora della razza degli eredar, una razza dotata di grandi capacità magiche e di elevata intelligenza. Sargeras decise di portare questa razza tra i suoi ranghi, invece di distruggerla, e di fare dei suoi tre capi, ovvero Velen, Kil'jaeden e Archimonde, i suoi diretti luogotenenti; a questi promise  immensi poteri in cambio della loro fedeltà , e assicurò al loro popolo un benessere mai visto prima. Mentre Kil'jaeden e Archimonde cedettero subito alle lusinghe di Sargeras, Velen ebbe una visione; in questa visione follia e malvagità si scaraventarono sul suo popolo; questo sarebbe accaduto se si fosse alleato con Sargeras. Il profeta, venne contattato da un naaru, K'ure, che gli offrì di salvare lui e i suoi seguaci. Con l'aiuto di K'ure, Velen e un terzo degli eredar fuggirono da Argus appena in tempo, rinominandosi da lì in poi draenei, ("esiliati"), e cominciando una fuga senza fine dai loro ex fratelli malvagi.


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I mogu e l'ascesa di Lei Shen

Colpiti dalla Maledizione della Carne e privati della guida della sentinella titanica Ra-Den, sprofondata nel silenzio per motivi sconosciuti , i mogu, una delle creazioni dei Titani, erano nel caos, impegnati in lotte fratricide. Lei Shen, figlio di un signore della guerra mogu, raggiunse la dimora di Ra-Den e acquisì i suoi poteri, cominciando a farsi chiamare "Re del Tuono". Sconfitti tutti i suoi avversari, riunì i mogu sotto la propria guida, schiavizzò numerose razze e fondò un prosperoso impero.

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Gli imperi gemelli dei troll e l'ascesa degli Aqir

Dopo la seconda partenza dei Titani di Azeroth, circa 16.000 anni prima della Prima Guerra, sorsero a Kalimdor due grandi imperi della razza troll, l'impero Gurubashi e l'impero Amani, chiamati "imperi gemelli".
Il loro potere era incontrastato, fino a quando non sorse l'impero di Azj'Aqir della razza insettoide aqir, creata dal Dio Antico C'Thun. Sebbene avessero poca simpatia reciproca, gli imperi dei troll si unirono per fronteggiare questo nemico comune, in una guerra che durò migliaia di anni. Alla fine, i troll riuscirono a dividere le forze degli aqir e a scindere in due il loro impero, che si divise in quello di Azjol-Nerub (i cui abitanti divennero i nerubiani) e Ahn'Qiraj (i cui abitanti divennero i qiraji).
Questo conflitto però, costò molto
caro ai troll, che non riuscirono più a ritornare allo splendore di un tempo: il vuoto di potere lasciato da essi sarebbe stato, più avanti, riempito da un'altra civiltà: quella degli elfi della notte, una razza che discende proprio da quella dei troll.

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I Vrykul e la razza umana

Circa 15.000 anni prima della Prima Guerra, i Vrykul cominciarono ad essere affetti dalla Maledizione della Carne, e cominciarono a partorire dei figli "piccoli, deboli e brutti", e abbandonarono lo scopo dato loro dai Titani. Il re dei Vrykul Ymiron ordinò che tutti questi bambini fossero uccisi, ma alcuni genitori li nascosero lontano dalle loro terre, portandoli nei territori di Lordaeron. Da questi bambini si sarebbe poi evoluta la razza umana, la cui civiltà cominciò a nascere propriamente circa nello stesso periodo di quella degli elfi della notte. Successivamente, i Vrykul entrarono in uno stato letargico, da cui si sarebbero svegliati solo millenni dopo, con l'arrivo del Re dei Lich.

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La rivoluzione dei monaci pandaren

Circa 12.000 anni prima della Prima Guerra, durante il regno dell'imperatore mogu Lao-Fe, i pandaren erano condannati ad una vita di schiavitù. Un pandaren, Kang, aveva compreso che l'impero dei mogu si reggeva unicamente sui suoi schiavi, e decise che era giunta l'ora di cambiare la situazione: poiché non era loro permesso di tenere armi, cominciò ad addestrare gli altri pandaren al combattimento a mani nude, avviando la lunga tradizione monacale pandaren. Supportati da altre razze, come grumyan, jinyu e hozen, i pandaren riuscirono a sconfiggere i loro padroni e a fondare un loro impero sopra a quello dei mogu. Dopo la sconfitta dei mogu i troll Zandalari, loro alleati, attaccarono i pandaren, ma l'offensiva venne respinta.

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Gli elfi della notte e la regina Azshara

14.000 anni prima della Prima Guerra ascese al potere su Kalimdor la razza dei Kaldorei, conosciuta come elfi della notte. Questo popolo cominciò ad erigere il proprio impero attorno al Pozzo dell'Eternità, una magica fonte di potere al centro del continente. Tra gli elfi della notte sorse un gruppo di élite, chiamati quel'dorei (o Eletti), che si occupava dello studio della magia, leali alla regina Azshara.
Azshara e gli Eletti, col loro uso smodato della magia, attirarono ben presto l'attenzione di Sargeras, che 10.000 anni prima della Prima Guerra si presentò loro come un dio benevolo ansioso di donare potere e prosperità, esattamente come aveva fatto millenni prima con gli eredar.
Convinti da Sargeras, Azshara e gli Eletti cominciarono così ad aprire un portale nel Pozzo dell'Eternità, così da permettere a Sargeras e ai suoi servi di giungere ad Azeroth.

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Le nebbie di Pandaria

Quando Azshara era regina degli elfi della notte, i pandaren erano governati dall'imperatore Shaohao: tramite un oracolo, egli venne a sapere del devastante conflitto che sarebbe iniziato di lì a poco, e cercò un modo per proteggere la sua gente. Yu'lon gli consigliò di liberarsi di tutte le sue emozioni negative, così Shaohao imprigionò lo sha nelle viscere della terra.
Shaohao raggiunse così l'illuminazione, e al termine della Guerra degli Antichi salì alla Terrazza dell'Eterna Primavera: da lì, "svanì dall'esistenza" diventando tutt'uno con la terra: Pandaria si separò dal resto del continente, andando alla deriva nel Grande Mare circondata da una nebbia protettiva.

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La Guerra degli Antichi e il primo attacco della Legione Infuocata

Non appena il portale divenne stabile abbastanza da far passare i primi demoni, essi si riversarono fuori dal palazzo di Azshara, cominciando una strage di civili che segnò l'inizio della cosiddetta Guerra degli Antichi. In tale periodo vennero anche a trovarsi il mago umano Rhonin, il drago in forma umana Krasus e l'orco Broxigar: essi erano stati inviati indietro nel tempo da Nozdormu, a causa di un tentativo degli Dei Antichi di riscrivere la storia della Guerra degli Antichi effettuato oltre diecimila anni dopo di essa.
In reazione alla dilagante invasione demoniaca, gli elfi della notte formarono una resistenza guidata da uno dei loro nobili più potenti, Kur'talos Crinocorvo. Rhonin, Krasus e Broxigar, assieme ai gemelli elfi della notte Illidan e Malfurion Grantempesta (Stormrage) e alla sacerdotessa Tyrande Soffiabrezza (Whisperwind), si unirono ad essa riuscendo anche ad ottenere l'aiuto degli Antichi Guardiani, fra cui Cenarius. Dopo la morte sia di Crinocorvo che del suo successore Desdel Stareye in battaglia, la guida delle truppe passò in mano a Jarod Cantombroso (Shadowsong), che riuscì ad ottenere il pieno supporto anche dei popoli dei tauren, dei terrigeni e dei mezzorsi.
La situazione divenne però così difficile da convincere ad intervenire anche i draghi: uno degli Aspetti Draconici, Neltharion, corrotto dagli Dei Antichi all'insaputa degli altri, convinse gli altri Aspetti a donargli parte del loro potere per creare una potente arma magica, l'Anima dei Draghi. Neltharion la usò poi per distruggere egualmente demoni, elfi e draghi (quasi sterminando lo stormo blu), rivelando la propria follia e assumendo il nome di Alamorte. Anche Illidan tradì la resistenza elfica, e Tyrande venne rapita dal consigliere di Azshara, Lord Xavius, per poi essere salvata da un gruppo di Eletti dissidenti guidati da Dath'Remar Solealto (Sunstrider).
Infine, la resistenza elfica riuscì a respingere le orde della Legione fin quasi alla capitale, dove il portale destinato al passaggio di Sargeras era in procinto di ultimarsi. Utilizzando l'Anima dei Draghi, sottratta ad Alamorte, Malfurion riuscì a chiudere il portale, che risucchiò dentro di sé tutti i demoni, mentre Broxigar si sacrificava per vanificare l'ultimo sforzo di Sargeras di entrare ad Azeroth. Privo di equilibrio, il portale implose, provocando un cataclisma di proporzioni colossali, detto "la Frattura" (the Shattering), che colpì tutta Azeroth, dividendo il continente di Kalimdor in altri tre distinti e in un gran numero di isole. Azshara venne scaraventata nelle profondità abissali assieme al suo palazzo e agli Eletti rimasti con lei, ma subito prima di annegare venne contattata dagli Dei Antichi, che in cambio della sua lealtà le promisero la sopravvivenza: Azshara accettò, ed essi mutarono così lei i suoi seguaci nei naga. Sotto le acque vorticanti del Maelstrom, i naga ricominciarono a costruire un impero, fondando la città di Nazjatar.

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La creazione di Nordrassil e la Guerra dei Satiri

Guidata da Malfurion e Tyrande, la popolazione degli elfi sopravvissuta giunse sul Monte Hijal. Sulla cima del Monte, Illidan creò un secondo Pozzo dell'Eternità per rimpiazzare il primo, distrutto nella Frattura (versando in un lago preesistente delle fialette d'acqua del Pozzo originale, che aveva tenuto nascoste): scoperto dagli altri elfi della notte, venne condannato ad essere imprigionato per sempre sotto la sorveglianza di Maiev Cantombroso (Shadowsong) e delle sue Guardiane. Per coprire l'esistenza del Secondo Pozzo, non potendolo distruggere per non creare una seconda Frattura, gli Aspetti Draconici Alexstrasza, Ysera e Nozdormu crearono un gigantesco Albero del Mondo, Nordrassil, che conferiva agli elfi della notte immortalità, salute e accesso al Sogno di Smeraldo. Dopodiché, Nozdormu rimandò Rhonin e Krasus nel tempo da dove erano arrivati.
Sotto la guida di Malfurion e Tyrande gli elfi della notte cominciarono così a ricostruire la loro società. Malfurion e Cenarius cominciarono ad istruire gli elfi nel druidismo, proibendo al contempo qualsiasi forma di magia arcana, pena la morte. Non troppo tempo dopo, le forze residue della Legione rimaste ad Azeroth vennero riunite dai satiri, e attaccarono la rinata società elfica durante la Guerra dei Satiri. Una setta di druidi, quelli del Branco, cominciarono in questo periodo a soccombere alla loro forma animale, quella feroce e selvaggia del lupo. Venne forgiato un artefatto, la Falce di Elune, che avrebbe dovuto aiutarli a mantenere il controllo sulla forma da lupo. Tuttavia, la Falce ebbe l'effetto contrario a quello voluto, trasformando i druidi del branco in worgen. Per evitare lo spargersi della maledizione, Malfurion fu costretto a sigillarli nel Sogno di Smeraldo.

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L'esilio degli alti elfi e la Lunga Veglia

Secoli dopo, 7.300 anni prima della Prima Guerra, gli Eletti rimasti, guidati da Dath'Remar Solealto (Sunstrider), affetti da una tenace sofferenza dovuta alla loro dipendenza dalla magia, decisero di ribellarsi alla legge imposta da Malfurion che vietava l'uso della magia arcana. Per dimostrarne la potenza, scatenarono una tempesta magica sulla foresta di Valtetra, causando l'ira degli altri elfi. Non avendo il coraggio di mettere a morte così tanti dei loro simili, gli elfi della notte decisero di esiliarli.
Dopo la partenza degli alti elfi, Malfurion e gli altri druidi si separarono dalle loro famiglie per addormentarsi nel Sogno di Smeraldo, allo scopo di rispettare il patto fatto con Ysera. Tyrande, rimasta sola al governo degli elfi della notte, seppure aiutata dai Figli di Cenarius, costituì il corpo militare delle Sentinelle; il periodo che va da qui alla Terza Guerra è ricordato dagli elfi come "la Lunga Veglia" (the Long Vigil).

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Fine della prima parte

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